Regione Campania, approvato il Testo Unico del Commercio

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E’ stato approvato ieri all’unanimità dal Consiglio Regionale della Campania il Testo Unico del Commercio che raccoglie, riordina e aggiorna tutte le norme che regolano le attività commerciali sul territorio regionale. La legge si compone di 158 articoli e prende in esame il commercio al dettaglio e quello all’ingrosso, il commercio su aree pubbliche, la somministrazione di alimenti e bevande, la vendita della stampa quotidiana e periodica e la distribuzione dei carburanti per autotrazione.

Tra le diverse finalità che il Testo si prefigge ci sono il pluralismo delle strutture distributive e delle diverse forme di vendita, la libertà di concorrenza e di impresa, la riqualificazione dei centri storici e urbani, ma anche la sostenibilità ambientale, la tutela e la libertà di scelta del consumatore e la salvaguardia della cultura della legalità e di contrasto all’abusivismo. In riferimento alla salvaguardia ambientale, ad esempio, l’articolo 3 della Legge prevede il “Divieto di utilizzo della plastica monouso non biodegradabile o non riciclabile”. Tutti i locali che somministrano alimenti o bevande lo potranno fare solo impiegando, per il consumo immediato, posate, bicchieri e piatti in plastica monouso biodegradabili e riciclabili. La norma entrerà in vigore tra 12 mesi.

Il Testo individua, tra l’altro, all’articolo 11, la possibilità di istituire i “Distretti del Commercio”, intesi come entità innovative in grado di fare del commercio il fattore di integrazione con altri settori produttivi quali attività artigianali, di servizi e turistico – ricettive. Vengono inoltre istituiti il Fondo regionale per la riqualificazione delle attività commerciali e il Protocollo Esercizio Campano di Qualità riservato agli esercizi che vendono prodotti di certificata origine regionale. Il Testo Unico assume particolare importanza se si considera che negli ultimi anni il settore del Commercio ha subito un profondo cambiamento dovuto sia alla nascita di Centri Commerciali che alla improvvisa crescita di fenomeni di massa come l’e-commerce.

Antonella D’ALTO

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