10 – 12 maggio spiagge e fondali puliti 2024 di Legambiente interesserà 5 località salernitane

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Dal 10 al 12 maggio una “marea” di volontari invaderà le spiagge equipaggiati di pinze raccogli-rifiuti e guanti, per partecipare in tutta Italia alle decine di iniziative di Spiagge e Fondali Puliti 2024, la storica campagna organizzata da Legambiente e dai suoi circoli che da 34 anni coinvolge migliaia di persone in una mobilitazione collettiva di pulizia di spiagge e arenili. “Spiagge Pulite? Pinzaci tu!” è lo slogan scelto per l’edizione 2024, un vero e proprio richiamo alla responsabilità per invitare tutte e tutti a collaborare in prima linea per la rigenerazione dei luoghi marini e costieri.

In Campania saranno interessate 11 spiagge: 5 in provincia di Salerno ovvero l’Oasi Dunale di Capaccio; la Picciola di Pontecagnano; Mercatello di Salerno; Marina di Casalvelino, Oasi Dunale di Eboli. Obiettivo della 3 giorni è anche quello di sensibilizzare le persone sul problema del marine litter e sul corretto smaltimento dei rifiuti. La nuova indagine Beach Litter di Legambiente ha analizzato i rifiuti spiaggiati con l’utilizzo, per la prima volta, del Clean Coast Index (CCI), un indicatore utile per determinare il grado di pulizia delle spiagge. Osservate speciali 33 spiagge di 12 regioni della Penisola dove sono stati raccolti e catalogati 23.259 rifiuti con una media di 705 rifiuti ogni 100 metri di spiaggia lineare. Il 40,2% di questi è rappresentato da 5 tipologie di oggetti: mozziconi, pezzi di plastica, tappi e coperchi in plastica, materiali da costruzione e demolizione e stoviglie usa e getta in plastica. Delle 33 spiagge monitorate, il 6,6% è risultata essere spiaggia “sporca” o “molto sporca”. Un dato positivo rispetto al passato. E sono aumentate le spiagge giudicate come “molto pulite” o “abbastanza pulite”.

Preoccupa il dato specifico sui prodotti in plastica monouso banditi dalla direttiva europea Single Use Plastics (SUP), in vigore in Italia dal 14 gennaio 2022, e che insieme alle reti e attrezzi da pesca e acquacoltura, rappresentano ancora il 56,3% del totale dei rifiuti monitorati nel 2024, con un andamento dal 2014 ad oggi che non sembra mostrare segni di riduzione importanti.

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