Reintegro medici, ai no vax proibito contatto con pazienti: la scelta della Regione

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Anticipate al 1° novembre la sospensione delle misure in vigore in riferimento all’emergenza Covid. Il 31 marzo scorso terminato lo stato di emergenza ma, alcune misure sono rimaste attive prevedendo la scadenza per il 31 dicembre prossimo in riferimento, in special modo, per ciò che riguarda le misure di prevenzione imposte ai sanitari.

Il nuovo Governo a guida Giorgia Meloni, nel consiglio dei Ministri dello scorso 31 ottobre, ha deciso di anticipare però le scadenza e, a partire dal 1° novembre, è stato disposto il ritiro dell’obbligo vaccinale per i medici, infermieri, operatori delle RSA  e delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali. Per gli stessi, nel decreto del 31 ottobre 2022, viene anche disposta la reintegrazione al lavoro, anticipando, anche in questo caso, quanto disposto nel precedente decreto emanato dal Governo Draghi che stabiliva come termine ultimo per la scadenza dell’obbligo vaccinale e reintegrazione al lavoro il 31 dicembre. Da martedì scorso, dunque, il Governo Meloni, ha disposto la caduta dell’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari o lavoratori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie, socio-assistenziali, sia pubbliche che private e il ritorno a lavoro. Una decisione che ha suscitato le reazioni delle Regioni ed in particolare Puglia e Campania, seppur con modalità diverse.

Mentre la Regione Puglia ha deciso di disattendere le disposizioni del Governo, in Campania il Governatore De Luca ha confermato il rientro a lavoro per i sanitari non vaccinati ma da destinare ad altre mansioni. Nella nota, infatti, le Aziende Sanitarie sono state invitate a “definire – si legge nella nota – l’impiego del personale sanitario non vaccinato contro il virus Sars-Covid19 – in concomitanza con la disposta reintegra in servizio – tutelando la salute dei pazienti e degli operatori vaccinati. Saranno quindi messe in campo le necessarie azioni dirette a contrastare ogni ipotesi di contagio, evitando il contatto diretto del personale non vaccinato con i pazienti”.

In Campania i medici potranno quindi tornare a lavoro ma non in corsia e non potranno avere contatti con i pazienti. Una disposizione che, però, annuncia anche una battaglia a suon di carta bollata. In Campania i medici no vax si preparano a presentare ricorso contro le disposizione di De Luca.

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