Sanità carente nelle aree interne, Girolamo Auricchio presenta esposto alla Procura

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Dopo aver scritto e diffuso un lungo dossier sulle carenze dell’assistenza sanitaria in Campania e in tutto il Sud Italia e sulla differenza sostanziale con l’assistenza sanitaria erogata nelle regioni del Nord Italia, Girolamo Auricchio, vicesindaco di Roccadaspide e presidente dell’Associazione “Aree Interne del Cilento”, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Salerno.

“La salute è un diritto di tutti, sancito e tutelato dalla Costituzione italiana. In Campania – dice – non viene assicurato!”. Il vicesindaco Auricchio è un fiume in piena e denuncia la difficoltà dei cittadini, specie per quelli che abitano nelle aree interne, ad accedere ai servizi sanitari”.

“Le aree interne sono caratterizzate dall’essere distanti dai principali centri erogatori di servizi ed hanno difficoltà ad accedere ai servizi di emergenza e ai servizi domiciliari per effetto della minore disponibilità di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e guardie mediche. Ciò, inevitabilmente, genera una minore attenzione della continuità verso le  cure nelle malattie, che si verifica, in modo particolare, tra la popolazione anziana, maggiormente bisognosa di assistenza. Nelle aree interne del Sud Italia, la percentuale degli ultra sessantacinquenni con limitata capacità economica è molto elevata e, di conseguenza, gli anziani, impossibilitati ad accedere a cure specialistiche di natura privata, viste le lunghe liste d’attesa del Servizio Sanitario Nazionale, non potendosi sottoporre a faticosi quanto dispendiosi spostamenti per i cosiddetti “viaggi della speranza”, decidono di rinunciare alle cure, lasciandosi morire prematuramente nel silenzio assordante delle Istituzioni. Sono 4 milioni gli anziani che, in modo particolare nelle aree interne delle regioni del sud,  sono costretti a rinunciare a visite, esami o cure mediche di cui avrebbero bisogno”.

“Nella società in cui viviamo, questi decessi apparentemente non hanno un responsabile ma, in realtà, li considero al pari delle morti bianche. Specie nelle aree interne c’è gente che si vuole curare e non si può curare e non è accettabile che non ci sia un responsabile” ha concluso  Auricchio che ha inoltrato i drammatici dati alla Procura affinché possa eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti.

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