Pizza candidata a patrimonio immateriale UNESCO con oltre un milione di firme

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La petizione a sostegno della candidatura dell’arte dei pizzaiuoli napoletani a patrimonio immateriale dell’Unesco ha superato l’obiettivo record di un milione di firme raccolte in tutti i continenti. Lo rende noto la Coldiretti che ha contribuito alla raccolta di quasi la metà.Aderendo alla campagna lanciata dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani e dalla fondazione UniVerde di Pecoraro Scanio. Ieri a Parigi, in occasione della manifestazione francese sulla Pizza è stato presentato il primo milione di adesioni. Poi verrà mostrata l’arte dei pizzaiuoli napoletani alla sede mondiale dell’Unesco, dove, seguendo rigorosamente le tecniche di impasto e manipolazione della tradizione partenopea, verranno sfornate e distribuite pizze ai rappresentanti dei paesi membri. La pizza napoletana – sottolinea Coldiretti – dal 4 febbraio 2010 è stata ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita dall’Unione Europea, ma ora l’obiettivo è quello di arrivare ad un riconoscimento internazionale. E’ necessario garantire pizze realizzate a regola d’arte con prodotti genuini e provenienti dall’agricoltura italiana, per combattere quindi l’agropirateria internazionale. La candidatura della pizza a patrimonio immateriale dell’umanità tutela un settore che vale 10 miliardi di euro. “Gli occhi della nostra regione – commenta Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania – sono puntati sul capoluogo francese. La decisione dell’Unesco potrà offrire al nostro territorio una grande occasione. Dopo gli anni difficili che hanno colpito la nostra immagine nel mondo, rappresenterebbe un rilancio straordinario con effetti concreti su tutte le filiere e in particolare sul nostro patrimonio agroalimentare”. 

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