Il Comune di Padula aderisce al manifesto per una comunicazione rispettosa

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Nuova iniziativa sociale e di rispetto della persona per il Comune di Padula, questa volta rivolta in particolare al metodo di confronto e di contatto con il prossimo soprattutto in rete ed in particolare attraverso l’uso dei social. L’amministrazione comunale dice Stop alla comunicazione violenta e di odio e lo fa aderendo al “Manifesto della Comunicazione non Ostile” promosso dall’associazione no profit Parole O_Stili di Trieste. L’iniziativa vuole rappresentare un impegno concreto per un uso responsabile delle parole al fine anche di diffondere una cultura del linguaggio che sia scelta con cura al fine di rispettare e tutelare l’altro.

Creato avvalendosi del supporto collaborativo di circa 300 professionisti, il manifesto, a cui ha voluto aderire il comune di Padula attraverso l’approvazione della delibera di giunta n.200, è composto da 10 punti di riferimento per orientarsi nella comunicazione ossia: Virtuale è reale. Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona; si è ciò che si comunica quindi dico e scrivo solo ciò che mi rappresenta; le parole sono la forma del pensiero quindi rifletto per esprimere al meglio ciò che penso; prima di parlare bisogna ascoltare con onestà e apertura; Le parole sono ponte, le scelgo per comprendere, farmi capire e per avvicinarmi agli altri; So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi; Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi; Le idee si possono discutere, le persone si devono rispettare: Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare; Gli insulti non sono argomenti; e, infine, anche il silenzio comunica. Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

Questi i 10 punti su cui verte il manifesto tradotto in 30 lingue per sei ambiti di riferimento che sono: politica, pubblica amministrazione, sport, educazione, aziende e scienza. “Cercheremo – fanno sapere il sindaco Imparato e l’assessore Chiappardo – di dare massima diffusione del Manifesto. È importante educare in questo modo anche ad un utilizzo corretto dei social e il linguaggio usato ha un ruolo fondamentale, soprattutto per i ragazzi”.

Anna Maria CAVA

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