Vallo di Diano – Milano, evasione fiscale: indagati 6 soggetti e sequestrati 1,7mln di euro

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Indebita compensazione con falsi crediti, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Sono questi le accuse nei confronti di 6 persone indagate nell’ambito dell’operazione portata avanti dalla Guardia di Finanza di Sala Consilina al comando del Luogotenente Giuseppe Iannarelli che, nelle corso di apposite indagini, hanno ricostruito un complesso meccanismo di evasione fiscale messo in piedi con l’ausilio di un commercialista con studio a Sala Consilina da cui è scaturito un sequestro preventivo per un importo di circa 1 milione e 700 mila euro.

I finanziari del Comando Provinciale di Salerno su disposizione della Procura della Repubblica di Lagonegro, hanno quindi eseguito il decreto di sequestro preventivo nei confronti del 6 soggetti indagati a vario titolo per i reati di natura tribuatria. Gli uomini del Comandante Iannarelli, a seguito attente attivitàò investigative, hanno riscontrato anomalie sulla posizione fiscale di una impresa edile che da Canegrate in provincia di Milano, aveva trasferito al sede legale a Sala Consilina, presso lo studio del commercialista salernitano.

Nel contempo la ditta era stata intestata a due prestanome di cui uno già noto alle forze dell’ordine con precedenti anche di associazione a delinquere e autoriciclaggio. Nonostante il cambio di sede le fatture contenevano sempre la vecchia intestazione lombarda. Secondo quanto ricostruito dai finanzieri pare che la società, per schermare l’operatività di quella cartolarmente ceduta e che versava in una situazione di dissesto finanziario a seguito debiti accumulati con il fisco, aveva avviato altre due imprese in Lombardia.

Con un’attenta verifica sulla documentazione acquisita, anche attraverso gli accertamenti bancari, i finanzieri di Sala Consilina hanno appurato che, l’impresa oggetto della verifica, per eludere le richieste di pagamento da parte dei creditori, aveva svuotato tutto il patrimonio mediate un’attività di fittizia cessione sia dei beni strumentali che di rami d’azienda alle due società neo costituite.

I titolare di queste ultime, sotto la guida tecnica del commercialista salernitano, avevano emesso e utilizzato fatture false per documentare crediti d’imposta in realtà inesistenti, in maniera tale da annullare le esposizioni debitorie con lo Stato, anche di tipo previdenziale con i dipendenti che erano rimasti a carico dell’impresa con sede legale a Sala Consilina e che non sosteneva alcun esborso grazie alle artificiose compensanzioni. A seguito ricostruzione del meccanismo di evasione, il GIP del Tribunale di Lagonegro ha quindi emesso il decreto di sequestro preventivo di 1 milione e 700 mila euro a compensazione dei crediti erariali emersi nell’ambito delle indagini dei finanzieri salesi. Per i reati ipotizzati gli indagati rischiano condanne fino ad 8 anni di carcere

Anna Maria CAVA

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