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Sono 20milioni i fondi messi a disposizione dal Dipartimento Pari opportunità che hanno permesso il finanziamento di 198 progetti volti alla prevenzione e al contrasto della violenza alle donne anche in attuazione della Convenzione di Istanbul. Da tutta Italia oltre mille le proposte progettuali relative alle sei aree di intervento: donne migranti e rifugiate, inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, supporto alle donne detenute che hanno subito violenza, programmi di trattamento di uomini maltrattanti, supporto e protezione delle donne sottoposte anche a violenza “economica” e progetti di sensibilizzazione, prevenzione e educazione.
Grande adesione sulla linea F dedicata ai progetti di animazione, comunicazione e sensibilizzazione territoriale. In questa graduatoria si è inserito anche il Piano di Zona S10 che con il progetto “Aree Interne & Violenza alle Donne: Comunicazione & Sensibilizzazione” è riuscito a ottenere 125mila euro a fronte dei 250mila richiesti. Ciò si svolgerà di concerto con l’Istituto d’Istruzione Superiore Pomponio Leto di Teggiano, l’Istituto Tecnico per il Turismo di Montesano, l’associazione di promozione sociale Consultiamoci Donne, InCoerenze srl e QS & Partners di Vincenzo Quagliano. Avrà un ruolo anche il Centro Antiviolenza Aretusa di Atena Lucana.
Si prevede cioè una campagna di comunicazione e sensibilizzazione, concorso di idee, contenuti territoriali e definizione del modello di comunicazione in materia di violenza alle donne. Un messaggio di impatto con un contenuto emozionale sviluppato con la realizzazione di uno Spettacolo itinerante, un messaggio informativo con un contenuto istituzionale e un messaggio virale con un contenuto video digitale.
La campagna prevede un marchio e un claim, un pieghevole informativo, sito web, un app, campagna affissioni, campagna televisiva e radiofonica, campagna digitale, campagna sociale, eventi, educational nelle scuole, allestimenti e archigrafie. Il progetto vuole sensibilizzare l’opinione pubblica e in particolare le giovani generazioni ad avere comportamenti sociali e culturali tesi a contenere il fenomeno della violenza alle donne.
Antonella Citro