Sarà la salma di Gerardo Chintemi, l’anziano di Vibonati che pare essere stata l’ultima vittima del badante killer, a fornire elementi utili alle indagini per ricostruire quanto accaduto e fare chiarezza sul racconto di Mario Eutizia, che, proprio dopo la morte dell’anziano, avrebbe deciso di autodenunciarsi per aver provocato il decesso anche di altri anziani ritenendo per lui troppo doloroso assistere alle loro sofferenze. Questa almeno sarebbe stata la motivazione che avrebbe spinto l’uomo a costituirsi presso la stazione carabinieri di Caserta autodenunciando l’omicidio in totale di 4 persone anziane che necessitavano di cure. Oltre al 96enne di Vibonati, che pare sia stato ucciso nella primavera scorsa con un cocktail di farmaci, e si ritiene sia stata l’ultima vittima, l’uomo pare abbia ucciso altre tre persone di cui un anziano di Casoria e due di Latina.
Purtroppo, secondo quanto emerso dalle indagini, pare che le altre tre vittime di Mario Eutizia, dopo la morte siano state cremate, pertanto non possono fornire elementi utili alle indagini. Solo il corpo di Gerardo Chinetmi, sepolto presso il cimitero di Vibonati, sarà dunque riesumato, come da decisione del sostituto procuratore di Latina che si sta occupando del caso dopo che, inizialmente, le indagini erano state affidate al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Secondo quanto emerge, il corpo dell’anziano morto nel marzo scorso, dovrebbe essere riesumato nei prossimi giorni e, successivamente, sarà trasferito presso l’Ospedale di Agropoli dove il medico legale nominato dalla procura, eseguirà l’esame autoptico al fine di individuare elementi utili alle indagini.
Eutizia, nell’auto denunciarsi, aveva parlato di sofferenza degli anziani che lo avevano spinto a tali drastiche decisioni al fine di alleviarne i dolori. Secondo quanto raccontato invece dai familiari di Gerardo Chintemi, pare che il 96enne non soffrisse di patologie gravi a tal punto da provocargli profondi sofferenze e non risultava neanche essere affetto da patologie che lo rendevano un malato terminale. Pare infatti che l’anziano, soffrisse prevalentemente di una malattia neurodegenerativa e di altre patologie non comunque così gravi da provocargli profonde sofferenze. Attraverso l’esame autoptico sul corpo riesumato del 96enne, si cercherà di far luce sull’intera vicenda