“Stiamo valutando, in Campania, un’ordinanza più restrittiva” sono le parole del presidente Vincenzo De Luca in relazione all’uso della mascherina.
Dal primo maggio si allentano ulteriormente le regole per la gestione della pandemia, con la caduta di gran parte degli obblighi. Il certificato verde, ad esempio, cessa di essere obbligatorio ovunque tranne che in ospedale e nelle Rsa. Resta però da sciogliere proprio il nodo mascherine a cui gli italiani, stando all’ultimo decreto, potranno dire addio. Fino al 30 aprile vige l’obbligo al chiuso ovunque, lavoro, scuola, negozi, uffici pubblici e c’è l’obbligo di Ffp2 sui mezzi di trasporto, per spettacoli all’aperto e al chiuso, teatri, cinema, sale da concerto, eventi e competizioni sportive. L’ipotesi è quella di lasciare dal 1^ maggio l’obbligo della mascherina solo in alcuni ambienti, probabilmente i mezzi di trasporto. Per il resto ci sarà solo una “raccomandazione”. Si attende comunque a breve una decisione del ministero della Salute.
Intanto in Campania De Luca ha fatto sapere che al di là delle decisioni a livello nazionale qui si stanno comunque valutando ordinanza restrittive: ribadisce il suo sì all’obbligo della mascherina, sia all’aperto che al chiuso, chiedendo una linea di prudenza. “Al di là delle ordinanze che potremo fare – ha detto – la mascherina serve a tutelare la nostra vita e quella dei nostri familiari quindi va indossata”
“Credo che per esempio – ha aggiunto – tutti quelli che lavorano nelle strutture al chiuso, a cominciare dai ristoranti, debbano mantenere la mascherina. Quando passeggiate per una via commerciale è chiaro che l’assembramento c’è, mettiamo in conto che d’estate tutti vogliamo respirare un po’ di più, ci sarà un rimescolamento sociale. C’è una ripresa fortissima del turismo, abbiamo Procida Capitale della Cultura, è evidente che ci saranno contatti con centinaia di migliaia di persone che arriveranno in Campania. L’uso della mascherina è sempre la cosa più efficace un piccolo sacrificio per tutelarci anche rispetto alle varianti. Nessuna drammatizzazione – ha concluso – ma teniamo i piedi per terra”.