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Basta silenzi e omertà. Il presidente dell’ente Parco e sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino, interviene duro sull’operazione dei carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, guidati dal Capitano Davide Acquaviva che ha portato al sequestroÂÂ di un ingente quantitativo di idrossido di potassio, sostanza altamente tossica. Sul tema, però, chiede anche chiarezza e che, nelle valutazioni venga messo da parte un atteggiamento e un ragionamento basato su qualunquismo e approssimazione.
In un lungo post il presidente del Parco ha voluto esprimere a mente fredda la sua posizione su quanto scoperto dagli uomini del Capitano Acquaviva che, Pellegrino ringrazia con sentimenti di grande stima. Esprimendo amarezza per quanto accaduto, attacca duramente i presunti responsabili.
“Chi pensa – scrive – solo minimamente di fare profitto personale a danno dell’Ambiente che ci circonda, è un criminale”. Il sindaco e presidente del Parco evidenzia come mancano adeguati strumenti legislativi per punire severamente chi danneggia la salute dei cittadini e l’ambiente che spesso, se la cavano con semplici sanzioni oppure restano impuniti per la lungaggine dei processi. “Sono stanco – dichiara – di vedere sui reati ambientali inchieste infinite che si chiudono con un nulla di fatto”.
E continua: “Nel frattempo, c’è chi, non conoscendo ciò che realmente è accaduto, continua a parlare di sversamenti, di inquinamento della nostra Terra, di presenza nei terreni di materiale pericoloso e di falde acquifere inquinate, determinando un ulteriore danno all’immagine al nostro territorio”. Per Pellegrino tali discorsi provocano allarmismi che di fatto fungono poi da deterrenti per chi, magari, vorrebbe tornare o vorrebbe investire nel Vallo di Diano, spaventato da ipotetiche conseguenze derivanti da una cattiva comunicazione.
Con queste premesse, il sindaco di Sassano chiede agli organi competenti che sia fatta chiarezza. Alle Autorità sanitarie chiede di fornire i dati relativi alle patologie tumorali sul territorio. Ai legislatori di intervenire per semplificare la legge sui reati ambientali con pene severe per chi viene trovato in possesso di materiale pericoloso e altamente inquinante con processi rapidi. All’ARPAC che effettui le dovute analisi su acque e terreni che si ipotizza siano state interessate dagli sversamenti.
“Chi sa, parli – continua il sindaco di Sassano e presidente del Parco – e smetta di gettare fango su un Territorio già notevolmente martoriato”.
Ribadendo la necessità di investire sulla tutela ambientale e agevolare, anche dal punto di vista economico lo smaltimento lecito di rifiuti pericolosi, annuncia la volontà di chiedere un incontro con il Ministro Costa per sollecitare l’adozione di iniziative a tutela dell’ambiente mentre, nel suo ruolo di presidente dell’ente Parco, annuncia la volontà di istituire un osservatorio per la tutela ambientale. In chiusura esprime parole dure per quanti distruggono l’ambiente.
“Cosa prova – scrive amareggiato – quando incrocia lo sguardo dei figli o incontra per strada i propri concittadini? Non c’è nulla di più umiliante di dover abbassare lo sguardo di fronte ad amici, familiari, Figli e purtroppo ÂÂ dubito, persino che lo facciano. Il Vallo di Diano è la nostra Terra, – dichiara in conclusione – alziamo lo sguardo e difendiamolo nel rispetto dei sacrifici che hanno fatto i nostri nonni e per l’amore che abbiamo per i nostri Figli, ogni tanto ricordiamoci di essere umani”.
Anna Maria CAVA