Vallo di Diano, in archivio un 2013 da dimenticare. Nel 2014 imperativo cambiare passo

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E’ stato un 2013 difficile da raccontare quello vissuto da Vallo di Diano. Un anno caratterizzato dalle conseguenze della crisi, che ha visto una cappa pesantissima calare sulle famiglie, sui lavoratori, sulle imprese e sulle attività commerciali. Perdita e mancanza di lavoro, chiusura di tante attività, stipendi corrisposti con mesi di ritardo o non corrisposti affatto. L’occupazione fissa si è ridotta sensibilmente rispetto a quella atipica, e la recessione ha ingrossato le fila dell’esercito dei nuovi poveri, che hanno difficoltà anche a pagare le bollette della luce e del gas o a mandare i figli a scuola. In tutto questo diventa quasi impossibile l’inserimento per i tanti pur validi giovani che si affacciano al mondo del lavoro ma trovano tutte le porte inesorabilmente chiuse. Insomma un quadro davvero negativo per i cittadini valdianesi –che rispecchia quello nazionale- aggravato però dagli attacchi subiti dal territorio per quello che riguarda i servizi e l’ambiente. Vi abbiamo reso conto minuto per minuto della perdita annunciata del Tribunale di Sala Consilina, dei problemi legati ad una sanità che continua a produrre tagli e che vede incerto il presente ed il futuro dell’Ospedale di Polla, della battaglia contro la costruzione della stazione elettrica di Terna a Montesano Scalo. Per quanto riguarda la sicurezza stradale il 2013 ha visto troppi incidenti stradali molti dei quali mortali, e tante giovani vite spezzate. Insomma un 2013 da archiviare in fretta sotto molti punti di vista, e che ha visto i cittadini e la politica del Vallo di Diano giocare esclusivamente in difesa, per giunta in modo disordinato e disunito. Ai cittadini alle prese con i loro problemi, chiusi su se stessi e sulla necessità di arrivare in qualche modo alla fine del mese, ha fatto riscontro una classe politica incapace di rappresentare gli interessi del territorio, unita a parole ma mai davvero “in rete” nei fatti concreti. Un “tutti contro tutti” che, se dobbiamo trarre un insegnamento dall’anno appena trascorso, è assolutamente improduttivo e che rappresenta il vero problema da risolvere per pensare ad un rilancio economico e sociale del Vallo di Diano, per continuare a sperare nella riapertura del Tribunale o per ottenere risultati importanti per la sanità o per l’ambiente. Il 2014 sarà l’anno delle elezioni europee ma anche di quelle amministrative in 6 comuni valdianesi, ed il rischio è che nel calderone dei proclami delle campagne elettorali su tutto prevalga la logica degli interessi di bottega e del “tanto peggio”: bisogna assolutamente evitarlo, in un Vallo di Diano che ha già l’acqua alla gola. Ci sono alcuni segnali incoraggianti che vengono dal risveglio della coscienza civica, da movimenti trasversali che provano a prendere in mano il proprio destino, ma anche dalla costituzione come parte civile della Comunità Montana Vallo di Diano al processo Chernobyl. L’augurio per il 2014 è che il Vallo di Diano esca dalla trincea e dall’immobilismo, che ritrovi coraggio e soprattutto una comunità vera di intenti, di proposte e di progetti capaci di restituire la speranza nel futuro ad un territorio che deve necessariamente voltare pagina e cambiare marcia per ripartire.
Antonio Sica

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