Vallo di Diano, demolizione e ripristino antichi muretti in pietra: interviene il Codacons

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Dalla Regione Campania arriva il bando, aperto dal 30 giugno 2017 che concede finanziamenti a fondo perduto per la demolizione e il successivo ripristino di muretti realizzati a secco. Il progetto di finanziamento è promosso dal settore agricoltura ed è rivolto a proprietari di terreni, dove persistono muretti a secco. Le domande sono presentabili fino ad esaurimento dei fondi.

L’iniziativa della Regione non piace però al Codacons Vallo di Diano che, dalla voce del suo responsabile Roberto De Luca, evidenzia come i manufatti esistenti attualmente nei diversi terreni valdianesi abbiano una storia e la loro realizzazione era testimonianza di grande ingegno. “Non a caso, sottolinea De Luca, venivano utilizzati come contenimento del terreno a monte, svolgendo così una preziosa, ed esteticamente godibile, opera di prevenzione”.

Per il responsabile del Codacons Vallo di Diano, la Regione, con questa decisione, ha mostrato poca sensibilità questo tipo di lavorazioni “e – scrive – in luoghi che si fregiano di cartelli con su scritti “qui la natura è protetta”, ci sembrerebbe opportuno cominciare a parlare di queste opere che – anno dopo anno – stanno scomparendo dal paesaggio circostante, lasciando molto spazio a cartelloni pubblicitari posti anche sulle sponde dei fiumi”, considerato anche che le opere realizzate con la pazienza dei nostri avi sovrapponendo le pietre, stanno ormai scomparendo sostituite da opere realizzate con maggiore rapidità utilizzando cemento.

L’intervento del Codacons Vallo di Diano è giunto a seguito segnalazione di un cittadino che ha denunciato come un altro pezzo di muro a secco pare stia scomparendo dai bordi delle strade valdianesi e, di conseguenza, l’ente a tutela dei consumatori, ha allertato il comune competente ricordando come sussista “il rischio di arrecare un danno permanente al paesaggio”. “Reso possibile – scrive ancora Roberto De Luca nella sua nota – da una sorta di patto scellerato tra una fetta di società e la cattiva politica, un muro di gomma invalicabile”.

“Non possiamo volgere lo sguardo altrove, – spiega il responsabile Codacons – soprattutto quando il nostro paesaggio sembra degradarsi anno dopo anno nell’indifferenza dell’attuale classe dirigente. Un parallelo declino sociale sembra accompagnare questo fenomeno. Se possibile, allora, recuperiamo il bello e facciamo sì che la natura sia davvero protetta in questi luoghi. Insieme all’aspetto estetico – conclude – certamente saremo in grado di recuperare tutto il resto, assetto socio-economico compreso”.

 

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