Sequestro preventivo nei confronti di una ditta edile cilentana per lavori mai eseguiti nell’ambito dei progetti finanziati con Superbonus 110%. Nella mattinata di oggi 5 aprile, la Guardia di Finanza del Comando provinciale di Salerno ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente nei confronti della ditta edile.
A dare esecuzione al provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania, i Finanzieri della Compagnia vallese, scaturito all’esito di un controllo edilizio effettuato su un immobile il cui proprietario aveva ottenuto il superbonus per lavori di ristrutturazione. Dalle indagini eseguite dalle fiamme gialle di Vallo della Lucania in collaborazione con il locale Reparto Carabinieri Forestali, sono state accertate difformità edilizie rispetto alla Cilas, ossia il titolo abilitativo introdotto con il decreto semplificazioni per snellire le procedure burocratiche per i lavori agevolati oggetto di Superbonus, che era stato presentato al Comune per l’esecuzione dei lavori.
I finanzieri hanno costatato l’illegittimità del titolo edilizio in quanto l’immobile oggetto di interventi era gravato da abusi edilizi. Ciò, pertanto, come da normativa vigente in materia di riconoscimento del beneficio, preclude l’accesso all’agevolazione. Da successive perquisizioni eseguite nei confronti del proprietario dell’immobile, dei tre tecnici asseveratori della pratica, di un consulente fiscale che aveva apposto il visto di conformità necessario per la concessione del credito, e della società, sono state rinvenute fatture emesse dalla ditta di costruzioni per lavori mai eseguiti.
Al fine dunque di recuperare le somme indebitamente percepite, la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, ha emesso i decreto di sequestro preventivo di urgenza per un importo di oltre 200 mila euro corrispondente al valore dei crediti monetizzati.