Vaccini, con l’anagrafe i genitori non devono presentare il certificato a scuola

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Anche per questo anno scolastico 2019-2020 resta in vigore la legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale, approvata nel luglio 2017. La scadenza per le famiglie del 10 luglio, però, salta in quanto i genitori non devono più presentare l’attestazione delle Asl di appartenenza comprovante l’effettuazione dei vaccini, per iscrivere i loro figli a scuola. Questo perché il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha istituito l’anagrafe nazionale con decreto ministeriale del 18 settembre scorso, e tutte le regioni hanno avviato da aprile la trasmissione dei dati. L’anagrafe vaccinale rende dunque il sistema automatizzato e fa dialogare le aziende sanitarie e gli istituti scolastici in maniera automatica.

A precisarlo sono stati il ministero della Salute e quello all’Istruzione. Sarà necessario presentare la certificazione cartacea delle avvenute vaccinazioni solo nei casi in cui emergessero delle irregolarità con gli obblighi previsti ai fini dell’iscrizione scolastica. La legge Lorenzin resta in vigore in attesa che venga approvato il nuovo provvedimento, all’esame in Parlamento e che prevederebbe il cosiddetto ‘obbligo vaccinale flessibile’. Le vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge sono dieci. C’è l’obbligo per le iscrizioni all’asilo nido e alla scuola materna e, con modalità diverse, l’obbligo riguarda anche le scuole elementari, scuole medie e i primi due anni delle superiori, fino ai 16 anni. Di conseguenza i bambini da zero a sei anni non in regola con le vaccinazioni non possono accedere agli asili nido e alle scuole dell’infanzia; bambini e ragazzi nella fascia d’età da 6 a 16 anni potranno entrare a scuola. In entrambi i casi, se i genitori rifiuteranno ripetutamente di far vaccinare i figli dopo colloqui e solleciti da parte delle Asl, incorreranno nelle sanzioni pecuniarie previste dalla legge.

Antonella D’ALTO

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