UniSa saluta l’Universiade 2019 con la festa finale con gli studenti

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Si è svolta ieri al Circolo Canottieri Irno di Salerno la festa finale con cui l’Università di Salerno ha salutato l’Universiade 2019. A pochi giorni dalla chiusura del grande evento sportivo, l’Ateneo ha voluto ringraziare proprio i suoi giovani: gli studenti-atleti che hanno gareggiato nelle diverse discipline sportive e, con loro, i circa 100 allievi che hanno avuto l’opportunità di svolgere un’attività di tirocinio curriculare nell’ambito dell’Universiade. L’appuntamento è stato anche l’occasione per fare un bilancio: persone, risorse, strutture, spazi coinvolti e traguardi raggiunti per l’evento, nei campus universitari di Fisciano e Baronissi, tra sport e accoglienza. Nel corso della cerimonia, il rettore Aurelio Tommasetti ha ripercorso la storia dell’impegno per l’Universiade, ricordando come l’Ateneo abbia progettato, con risorse interne e con programmazione costante, tutti gli interventi da realizzare per ospitare la disciplina della Scherma presso il nuovo Unisa Sport Village del campus di Baronissi.

“Gli impianti, i PalaUnisa A, B e C di Baronissi e quelli potenziati al campus di Fisciano – ha detto – sono una vera eredità, a disposizione dello sport e degli sportivi del territorio e naturalmente della nostra comunità universitaria”. Luciano Feo, Delegato all’organizzazione dell’Universiade 2019 per Unisa, ha sottolineato l’impegno dell’Ateneo sui diversi fronti della manifestazione, mentre Francesco Colace, Delegato al Placement di Ateneo, si è complimentato con i 93 studenti Unisa che hanno partecipato all’Universiade, attraverso un’attività di tirocinio curriculare. La Cerimonia è proseguita con la consegna delle Pergamene di congratulazioni agli studenti tirocinanti. Il rettore Tommasetti ha poi consegnato il sigillo universitario agli atleti Mario Del Basso ed Eduardo Campopiano, campioni della pallanuoto e medaglie d’oro del Settebello per l’Universiade 2019, “per aver portato in alto il nome dello sport universitario e dell’Università di Salerno”. 

Antonella D’ALTO

 

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