Tutela del fiume Calore, intervento del Codacons per garantire deflusso minimo

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Un problema che si ripropone ad ogni estate da anni. Parliamo del prosciugamento del fiume Calore, quest’anno in ritardo grazie alle costanti precipitazioni. Ora, però, si ritorna alle vecchie abitudini ed è necessario intervenire.

La captazione ultradecennale delle acque sorgive sul Monte Cervati, infatti, comporta una totale ‘secca’ a valle, nel tratto di Piaggine, per cui nella stagione estiva il fiume va in sofferenza fino ad un assoluto prosciugamento con conseguenze devastanti per l’ ambiente.

Sul tema è sceso in campo il Codacons Salerno. «Il danno è visibile a tutti» affermano dall’ ufficio legale del Codacons, «per un tratto lungo alcuni chilometri la fauna e la flora fluviale sono lasciati senza un goccio d’acqua, con irreversibili pregiudizi per l’ambiente. E’ gravissimo che l’ente Parco nemmeno veda il problema, ogni anno puntuale arriva la ‘secca’ nel tratto che ricade nel territorio di Piaggine, ogni anno puntualmente volge lo sguardo dall’ altra parte, facendo finta di non vedere. Viene da chiedersi quale sia l’utilità delle conferenze dei servizi, studi e analisi».

Queste le ragioni che hanno spinto il Codacons a presentare richiesta di accesso agli atti alla Regione e all’ente Parco per avere i documenti sull’attività di monitoraggio, diffidando gli enti a svolgere attività di controllo e investendo del fatto il Ministero dell’Ambiente. Inoltre, ha già presentato un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Vallo della Lucania affinché si accerti la sussistenza, o meno, di reati ambientali.

Federico D’ALESSIO

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