È necessario attendere i dati definitivi relativi alle presenze turistiche per poter poi procedere con un’analisi dettagliata delle cause che l’hanno determinata e, di conseguenza, programmare misure adeguate per superare gli ostacoli che impediscono un completo sviluppo del settore turistico. Punta dunque su una programmazione mirata il neo eletto presidente del Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano e Alburni Giuseppe Coccorullo per il rilancio del turismo nell’area cilentana dopo che, negli ultimi giorni, sono stati diffusi dati, provvisori, poco incoraggianti in merito alle presenze di vacanzieri e villeggianti.
I visitatori, negli anni passati, manifestavano un maggior interesse per le località balneari del Cilento dove, peraltro, si contavano un alto numero di località premiate con il vessillo della Bandiera Blu. Visite che, però, non sembrano essersi poi trasformate in ritorni ma piuttosto in abbandoni. A dirlo alcuni dati forniti prima dai gestori delle attività turistiche e ricettive oltre che un reportage pubblicato sul quotidiano nazionale Il Mattino che, nella prima uscita ipotizza le cause evidenziando però anche come, vantare un mare blu e prodotti tipici di qualità, non sia sufficiente per poter far sviluppare il settore.
A parere quindi dell’autore del reportage, mancherebbero i servizi in un’area che ha vissut negli ultimi anni in particolare, di illusioni e speranza “cullandosi – si legge su Il Mattino – dietro il liet motiv del mare limpido, moltiplicando stabilimenti balneari e rendite di case private, prive di manutenzione, fittate fino a 4.500 – 5000 euro”. Per l’autore dell’articolo, tra i motivi delle scarse presenze che si sarebbero registrate, potrebbero esserci anche una mancanza di sforzo nell’aggiornamento dei servizi di accoglienza, assenza di investimenti su strutture e su servizi, politiche di prezzi controllati. Una serie di fattori che potrebbero dunque aver allontanato il turista dopo un iniziale interesse verso il territorio.
Il neo presidente del Parco Coccorullo, al momento resta cauto convinto che, per poter agire in maniera mirata ed efficace, al fine anche di evitare investimenti che non possano poi garantire i risultati che si intende perseguire, è necessario attendere i risultati definitivi ed un’analisi attenta dei fattori che hanno determinato lo scarso intersse turistico verso il Cilento.
“In merito al calo delle presenze – dichiara infatti il presidente Giuseppe Coccorullo – io direi di aspettare i dati definitivi, sicuramente è stata un’estate anomala dove certamente ha influito il brutto tempo che ha fatto partire in ritardo la stagione turistica è anche le piogge di questi giorni non stanno aiutando a prolungarla. Poi sembra che la flessione non sia solo nel Cilento ma anche in altre zone turistiche d’Italia. Aspettiamo i dati definitivi e poi valuteremo ogni aspetto”.