Tribunale, il “Dis… Ordine” degli Avvocati di Sala Consilina

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Il Dis… Ordine dei “Principi del buco”, e a tutti lasciamo libera interpretazione di questa definizione. Bisogna dare merito all’ordine degli Avvocati di Sala Consilina di essere riusciti nella serata di ieri a compattare forse per la prima volta la stampa del Vallo di Diano, giunta ad Atena Lucana su sollecitazione di diversi avvocati che nelle ultime settimane si sono distinti in prima linea nella battaglia per la sopravvivenza del Tribunale di Sala Consilina. In programma c’era l’assemblea dell’ordine degli avvocati del foro di Sala Consilina, costretti senza più una sede a riunirsi dell’auditorium di Atena Lucana. Un incontro di sicuro molto atteso alla luce degli ultimi avvenimenti, e non solo dall’avvocatura: di sicuro anche la cittadinanza del Vallo di Diano (perché ricordiamolo la vicenda del Tribunale e del suo accorpamento riguarda l’intero comprensorio) attendeva chiarimenti e spiegazioni, anche su come la battaglia per la sopravvivenza sia stata condotta dall’avvocatura stessa. Insomma c’era la stampa al completo ad Atena Lucana, quella stessa stampa che negli ultimi 2 anni è scesa in campo con grandissima determinazione per affiancare l’Ordine degli Avvocati nella lotta contro la soppressione del Foro di Giustizia del Vallo di Diano. Di sicuro come tutti i nostri colleghi non ricordiamo nemmeno più le infinite volte nelle quali, dopo una telefonata del presidente Marcone, dei membri del consiglio dell’ordine e degli avvocati ci siamo precipitati presso il tribunale, per raccogliere una intervista o diffondere un comunicato stampa che potesse essere utile alla causa. Giustamente, facendo il nostro dovere, e forse anche qualcosa in più perché la battaglia del tribunale è stata la battaglia di noi tutti. Facile immaginare dunque lo sconcerto quando –ovviamente con modi molto educati- il presidente dell’Ordine Marcone ha invitato ieri sera giornalisti e tecnici ad allontanarsi dall’Auditorium, impedendo alle telecamere di documentare la discussione che di lì a poco si sarebbe sviluppata –con toni molto concitati ci dicono- su un aspetto niente affatto secondario della storia dell’ex tribunale di Sala Consilina. Decisione –chiariamolo- pienamente legittima, ma che ha impedito ad emittenti televisive e radiofoniche, alle testate giornalistiche on line e ai quotidiani di fare il loro lavoro, che è quello di documentare il momento storico per certi versi drammatici che si sta vivendo. E dunque anche magari il dissenso interno all’avvocatura sulle strategie portate avanti per salvare il tribunale. Insomma di fronte ad un avvenimento storico di questa portata, con la chiusura del Tribunale ormai diventata realtà, è davvero ingenuo pensare che “i panni sporchi si lavano in famiglia”. Ieri il consiglio dell’ordine poteva aprire le porte della sua assemblea in modo trasparente e “spiegare” ai cittadini cosa è stato fatto per salvare il tribunale di Sala Consilina, ed ognuno avrebbe potuto trarne le sue impressioni. Invece ha dato l’impressione di una “casta” chiusa in se stessa, come ha detto qualcuno “un comandante Schettino nostrano” che, affondato il “Costa Concordia” tribunale di Sala Consilina, arrogantemente è convinto di aver fatto tutto il possibile nel migliore dei modi e di non doverne rendere conto a nessuno.
Antonio Sica

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