Tribunale di Lagonegro, l’Ordine degli Avvocato annuncia astensione dalle udienze dal 10 al 14 marzo

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5 giorni di astensione dalle udienze sia civili che penali per gli avvocati del foro di Lagonegro che, riunitisi in assemblea, hanno deciso di avviare la forma di protesta pacifica, finalizzata a raggiungere un compromesso equilibrato tra le necessità degli avvocati e quella dei giudici del tribunale del lagonegrese. La sospensione avverrà a partire da lunedì 10 marzo e fino al 14 marzo con ripresa delle attività, salvo modifiche, il 17 marzo. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, in seguito anche a quanto discusso nell’assemblea del 10 febbraio scorso, ha deciso di indire il periodo di astensione per far si che, i giudici, possano recepire una serie di istanze che arrivano dagli avvocati e che provocano difficoltà nel riuscire a ben rappresentare i propri assistiti.

In una nota inviata a presidenti e procuratori di Corte d’Appello di Potenza e del Tribunale di Lagonegro, oltre che agli uffici di giudice di pace competenti per area ed anche al Ministro della Giustizia oltre che al Consiglio Nazionale Forense, gli avvocati elencano tutta una serie di motivazione che complicano lo svolgimento del lavoro. Secondo quanto reso noto dal COA presieduto da Vincenzo Bonafine, tra i motivi della protesta, la necessità di procedere con una limitazione dei processi, in particolare nel settore penale, fissando un orario ragionevole per la conclusione delle udienze che spesso si prolunga anche fino a tarda sera. Non sono rari infatti i casi in cui le udienze si svolgono anche oltre le 21,00 complicando dunque anche i necessari confronti con i propri assistiti. Altro tema di confronto il gratuito patrocinio a spese dello Stato riconosciuto a chi, con reddito ridotto, non potrebbe sostenerne le spese per la difesa.

Gli avvocati, su questo punto, contestano i numerosi ritardi nei pagamenti dovuti nonostante la documentazione per la richiesta del gratuito patrocinio venga presentata entro i termini previsti.  Accade infatti spesso che, gli avvocati, percepiscano i compensi del gratuito patrocinio a distanza di mesi dalla presentazione della domanda e a processo già iniziato, provocando problemi in particolare per i giovani legali, che recuperano quanto dovuto con ritardi esponenziali e a cifre nettamente inferiori rispetto a quanto previsto dalla norma, con conseguente lesione del diritto ad un giusto compenso.

Tra i temi su cui confrontarsi anche la vicenda che ha visto coinvolto un giovane avvocato nominato per l’assenza dell’avvocato difensore della parte in causa, giustificata con regolare presentazione di certificato medico e dunque indisponibile per malattia. Al diniego del rinvio dell’udienza si è proceduto con la nomina di un difensore d’ufficio. Il giovane avvocato, dopo aver partecipato regolarmente all’udienza, si è allontanato al momento della lettura del dispositivo, cosa prevista dalla normativa in quanto, secondo quanto viene riferito, seppur non presente fisicamente, l’avvocato risulta comunque giuridicamente presente in fase di lettura del dispositivo. L’assenza dell’avvocato, però ha portato il giudice ad avviare una segnalazione non solo al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, organo competente, ma anche alla Procura della Repubblica.

Una serie di motivazioni a cui se ne aggiungono anche altre come: una più precisa regolamentazione dello svolgimento delle udienze civili in presenza;  l’urgenza di assegnazione di posti vacanti di giudice, tra cui quello di Presidente del Tribunale, e degli addetti all’UNEP, dove la scopertura è di circa l’80% con il conseguente rischio di provocare la paralisi di ogni attività, ed altri motivi. Da qui, dunque la decisione di procedere con l’astensione delle udienze al fine di poter aprire un tavolo di concertazione che porti ad una necessaria regolamentazione ed ad un confronto costruttivo tra giudici e avvocati, per garantire un miglioR servizio agli utenti

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