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Trasporto su ferro e mobilità ancora al centro del dibattito con il Comitato per la Riattivazione della Tratta Ferrata Sicignano Lagonegro che cerca, ancora una volta, di attirare l’attenzione della Regione sul questa parte del territorio campano che continua a non essere interessato da interventi per favorire la mobilità e i collegamenti con gli altri centri della Regione. Ad offrire l’opportunità al comitato di ricordare alla Regione che anche il Vallo di Diano merita attenzione, è la possibilità sempre più concreta di un potenziamento della rete metropolitana salernitana che potrebbe arrivare anche a Battipaglia, potenziando così ulteriormente i collegamenti e andando ad aggiungersi alla richiesta del Sindaco Cecilia Francese della fermata del Frecciarossa Milano Taranto a Battipaglia. Il comitato presieduto da Rocco Panetta, interviene con una nota polemica in merito all’iniziativa: “Il Comitato – scrive – saluta con favore queste innovazioni importanti per la mobilità regionale. Vorrebbe però ricordare alla latitante Regione Campania che esiste anche il Vallo di Diano e una sua ferrovia, che merita di essere considerata, altrimenti è inutile parlare di strategia per le aree interne, mobilità green e quant’altro. Panetta critica anche la decisione, di far fermare il treno Frecciarossa 1000 a Battipaglia: “Con il Vallo di Diano e Polla a 70 km dal terminal dell’Alta Velocità lasciamo chiusa la Sicignano – Lagonegro senza neanche aprire il primo tronco di appena 26 km fino a Polla”. Le delibere dell’amministrazione comunale di Sicignano degli Alburni e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni dovrebbero far riflettere anche la Regione Campania. Per far fermare il Frecciarossa in stazioni concepite per il trasporto regionale occorrono investimenti che non sempre sono stati fatti. Non a caso la POLFER, Compartimento di Bari, che ha competenza sulle stazioni di Taranto e Potenza Centrale, unitamente all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria ha disposto un sopralluogo per una verifica delle infrastrutture e delle stazioni. Un ulteriore segno, semmai ce ne fosse stato bisogno, che quanto il Comitato va dicendo da settimane non è campato in aria. In tutto ciò il Vallo di Diano? Mentre gli amministratori comunali e non della zona salernitana comunque si muovono, quelli locali tacciono come se vivessero in un mondo diverso, con esigenze differenti. L’invito accorato del Comitato ai politici nostrani è quello di non commettere gli errori del passato e di sfruttare i Fondi Europei per riportare il treno nel Vallo.