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La fondazione Nashak continua nella sua azione sul territorio finalizzata al contrasto dei casi di usura che, in particolare in questo periodo di forte crisi economica possono verificarsi. Sabato prossimo 27 febbraio al fine anche di sensibilizzare la comunità sui risvolti spesso negativi di un eventuale ricorso a prestiti usurai, presso l’oratorio San Giovanni Bosco di Teggiano si terrà uno spettacolo teatrale dal titolo Cravattari di Fortunato Calvino. La Fondazione Nashak, presieduta da Don Andrea La Regina è da diverso tempo attiva sul territorio per cercare di aiutare e contrastare il fenomeno attraverso iniziative che siano in grado di offrire la giusta informazione sulla problematica, ma anche attraverso la presenza di sportelli informativi e di consulenza. E’ infatti attivo a Sala Consilina, presso la Casa Comunale lo sportello Antiusura della Fondazione Nashak realizzato nell’ambito del progetto “Creditiamoci”. Sabato prossimo 27 febbraio, alle ore 18,00 la serata di spettacolo che sarà anche un momento importante di riflessione per quanti parteciperanno. L’opera scritta da Fortunato Calvino è nata nell’agosto del 1994, quando iniziavano ad essere protagonisti della cronaca drammatici eventi legati all’usura. Dopo oltre 20 anni tali effetti continuano ad essere una realtà con cui ci si ritrova spesso a fare i conti e che è sempre più diffusa e in molte occasioni anche con effetti tragici. Attraverso lo spettacolo “Cravattari”, l’autore tratta il tema di cronaca utilizzando il linguaggio dialettale in modo da conferire al racconto quell’impronta di verità necessaria per descrive il male antico dell’utilizzo del denaro per distruggere l’uomo. Un atteggiamento che, come evidenziato dallo spettacolo teatrale, riesce ad insinuarsi nella vita delle persone perché si presenta vestito da benefattore, traendo facilmente in inganno chi vive un momento particolarmente delicato e che sente forte il desiderio di avere accanto un aiuto. A portare in scena l’opera coraggiosa e diretta la compagnia teatrale di Campagna “Le Pleiadi”, utilizzando quindi l’arte teatrale in uno dei ruoli conferitigli quindi come mezzo di denuncia. “L’atmosfera cupa e soffocante del dramma dell’usura, – fa sapere Don Andrea La Regina della Fondazione Nashak – ben resa dalla messinscena della compagnia “Le Pleiadi”, fa di questa pièce un lavoro volutamente crudo e violento, scomodo, ma anche suggestivo, che aiuta alla comprensione del fenomeno nelle sue sfaccettature più intime e che invita alla denuncia”.