Teggiano. Nuove aliquote approvate dall’amministrazione Di Candia. Rinnoviamo Diano denuncia aumenti

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Tasse in su a Teggiano per il gruppo consiliare Rinnoviamo Diano che, nei giorni scorsi, con un manifesto pubblico, evidenzia come nella seduta consiliare dello scorso 30 marzo, sono state approvate aliquote e tariffe che, in realtà, non evidenzierebbero nessuna riduzione rispetto alle tariffe emesse dalla precedente amministrazione Cimino ma, piuttosto un incremento su diverse voci. Il manifesto pubblico si apre con il gruppo consiliare di opposizione che ricorda come, durante la campagna elettorale, tra i diversi attacchi verso l’amministrazione uscente, anche le affermazioni secondo cui l’amministrazione Cimino aveva gravato di tasse ingiustificate la comunità. Tariffe che, secondo quanto riposrtato, sarebbero state confermate anche per il 2018. “Non c’era – scrivono sul manifesto – un impegno più volte sbandierato a ridurre le tasse? E le tariffe sulla spazzatura?” Il manifesto porta quindi un raffronto tra le due amministrazione sia per ciò che riguarda le Utenze domestiche che per le Utenze Non Domestiche. Dalle immagini, salta subito all’occhio come vi sian una prevalenza di segni più nella voce della differenza a segnalare che, tra l’amministrazione guidata da Rocco Cimino all’attuale Amminsitrazione del sindaco Michele Di Candia, vi è una netta prevalenza di segni positivi che lasciano intendere aumenti. Per le utenze domestiche sono 6 le tabelle di riferimento, ciascuna composta da 6 voci in base ai metri quadri dell’abitazione per un totale di 36 voci. Di queste 36 sono ben 32 che fanno registrare un aumento che va da un minimo di 12 euro fino ad arrivare epr alcune voci anche ad aumento di 108 euro in più da parte dell’amministrazione Di Candia rispetto all’amministrazione Cimino. Non va meglio per le utenze non domestiche che, su 27 voci che si riferiscono alle diverse tipologia di esercizio commerciali soltanto 1 fa registrare una diminuzione. Si tratta dei negozi di filatelia, tessuti, tende, tappetti, cappelli e antiquariato, gli unici che potranno beneficiare di una riduzione di circa 13 euro rispetto a quanto si pagava con l’amministrazione Cimino. Per le altre 26 tipologia di esercizi commerciali che vanno da un minimo di circa 3 euro (alberghi senza ristorante) su locali di 100 mq fino a somme come: 399 euro in più che dovranno pagare gli esercizi commerciali dediti alla pescheria, ortofrutta, fiori e piante, pizza al taglio; 278 euro per  100 mq per le attività come ristoranti, trattorie, pizzerie, osterie e pab; Aumenti anche epr Bar e caffè che, su un locale di 100 mq dovranno pagare in più 142 euro. Ma la stangata maggiore pare sia riservata ai banchi di mercato e generi alimentari che, per locali di 100 mq andranno a pagare ben 520 euro in più. “Era l’amministrazione Cimino che non sapeva fare i conti?” Si chiede il gruppo Rinnoviamo Diano.

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