Tagli ai Comuni, la Consulta in aiuto dei Comuni. Illegittimi i tagli del 2013

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Una sentenza della Corte Costituzionale potrebbe restituire ossigeno ai comuni del Vallo di Diano. Ossigeno economico per intenderci con un importo di oltre 1 milione e 600 mila euro che potrebbero tornare di diritto nella casse comunali in virtù della sentenza della consulta n. 129/2010 del 6 aprile 2016 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 16 comma 6 della legge n. 95 del 6 luglio 2012 nota come Spanding Review, varata dall’allora Governo Monti e che, proprio nell’articolo in questione , stabiliva la riduzione dei trasferimenti statali ai piccoli comuni a partire dall’anno 2013 e per gli anni successivi e stabiliva i metodi di definizione delle riduzione dei fondi.  Il comune di Lecce, a suo tempo, presento ricorso cono il Ministero dell’Interno al Tar Lazio nel 2014, dando vita ad un percorso giuridico che è culminato con la sentenza della corte costituzionale che ha dichiarato l’incostituzionalità dell’articolo solo per quanto riguarda però, l’anno 2013. La consulta ha infatti ritenuto fondate le motivazioni proposte in quanto una riduzione di trasferimenti di risorse economiche ai comuni a esercizio finanziari in corso andrebbe inevitabilmente a danneggiare l’autonomia finanziaria dell’ente e il buon andamento dell’amministrazione, andando anche ad incidere nel bilancio previsionale che, nel 2013, contava sull’entrata dei fondi in questione non avendo ricevuto preventivamente informazione. Da qui l’illegittimità costituzionale della riduzione solo per l’anno 2013. Anche se solo per un anno, i comuni del Vallo di Diano, potrebbero vedersi restituiti somme ormai dimenticate e che, visti gli importi, potrebbero restituire un pò di respiro ai piccoli comuni costretti troppo spesso a dover cercare di far quadrare i conti. Sulla base di questa sentenza, il Comune di Sant’Arsenio con il Commissario Ada Ferrara, ha già dato disposizioni per richiedere il rimborso di quanto indebitamente trattenuto dallo Stato vista la sentenza della Corte Costituzionale. Con delibera dello scorso 24 gennaio al Commissario è stato dato mandato di presentare al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Ministero dell’Interno la richiesta di rimborso dell’importo dovuto nel 2013 di euro 91.239,22. Ma non è solo il comune di Sant’Arsenio che, nel 2013, ha subito il danno e che avrebbe quindi diritto al rimborso. Tutti i italiani e quindi valdianesi possono presentare richiesta di rimborso. Richieste che, come dovrebbe essere, restituirebbe cifre importati agli enti che non riescono a far quadrare i conti.  Per ciò che riguarda il Vallo di Diano, potrebbero tornare nelle disponibilità delle casse comunali una cifra che supera notevolmente il milione e 600 mila euro in totale per tutti i comuni. Nel dettaglio vediamo che, Sala Consilina spetterebbe il rimborso di oltre 368 mila euro, anche a Teggiano spetterebbe un bel gruzzoletto con gli oltre 202 mila euro, segue quindi Montesano sulla Marcellana a cui spettano poco più di 186 mila euro, Polla praticamente di 154 mila euro e Padula con i quasi 117 mila euro di rimborso. Anche per Sassano si supera la cifra, seppur di poco dei 100 mila euro di rimborso che possono essere richiesti allo Stato. Rimborsi comunque che possono richiedere tutti i comuni. Caggiano avrebbe diritto a 77 mila euro di rimborso, Sanza 67 mila euro, Atena Lucana più di 62 mila euro, Buonabitacolo comune al momento in notevole sofferenza e commissariato potrebbe vedersi restituire la somma di ben oltre 55 mila euro. Somme importanti anche per Monte San Giacomo con oltre il 41 mila euroSan Pietro al Tanagro che ha diritto alla restituzione di poco più di 40 mila euro di trasferimenti statali, Auletta di più di 34 mila euro, San Rufo 27 mila euro e Salvitelle di 24 mila euro. Importi di enorme rilevanza viste le piccole realtà a cui sono stati tolti. Un’iniziativa partita dal commissario di Sant’Arsenio ma che potrebbe dare respiro a tutto il Vallo di Diano se davvero tali somme venissero restituite dallo Stato ai comuni che, ormai da diversi anni, versano in sempre maggiori difficoltà dovute proprio alle carenze di risorse economiche     

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