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No. Non ci fate paura. Non smetteremo di scrivere, di ironizzare, di raccontare e di criticare, se necessario. Lo impone la nostra cultura, libera, aperta, basata sul confronto ed il dialogo. Lo impone il nostro rispetto per gli altri, per chi pensa diversamente da noi. No. Non fermerete la nostra volontà di accogliere i bisognosi, di comprendere e conoscere religioni e culture diverse dalla nostra. Noi siamo europei e non abbiamo paura.
Ciò che è accaduto ieri a Parigi, ai colleghi del settimanale Charlie Hebdo, è solo il tentativo di intimorirci e dunque cambiare il nostro modo di essere. Una reazione comprensibile, ma certamente non corretta. Infatti è ciò che vuole chi pensa di far paura, creare terrore, dunque alimentare l’odio razziale e religioso. Chi pensa che siamo talmente deboli da modificare il nostro modo di essere e quindi il nostro modo di darci agli altri, ai bisognosi, a chi arriva nella nostra Europa con un sogno da coltivare. A chi fugge dalla violenza e dalle guerre e guarda alla nostra Europa come una terra di pace e prosperità. No. Hanno fatto male i conti. Noi non ci fermiamo. Non respingeremo chi chiede aiuto. Non fomenteremo un odio religioso che non ci appartiene. Avete già perso. Siete stati sconfitti dalla nostra cultura che ha radici profonde e per la quale abbiamo già dato il nostro tributo di sangue, elevato. Abbiamo già pagato il prezzo della libertà e della democrazia. Non ci fate paura perché non vi temiamo. Chi è nel giusto non ha paura. Noi non ci copriamo il volto ed armati di kalashnikov facciamo irruzione in una redazione per uccidere dodici persone che pensavo e credono diversamente da noi. Noi non abbiamo necessità di gridare “abbiamo vendicato il profeta. Allah è grande”. Per noi il nostro Dio, che è anche il vostro, non chiede sacrificio di sangue, a nessuno. Non ci inganna il vostro credo islamico, non ci spaventa il vostro grido di terrore. Voi siete solo dei piccoli uomini, privi di cultura, fuori dalla grazia di Dio, di Allah, di Budda, di qualsivoglia spiritualità religiosa. Non spezzerete le nostre matite; non fermerete le nostre penne. Avete già perso una battaglia di civiltà che vi vede confinati nel buio culturale delle vostre menti. Fate bene a coprirvi il volto, non certo per farvi identificare, ma per la vergogna e la tristezza che provocate nelle vostre mamme che vi hanno messo al mondo. Avete già perso. Per noi Cabu, Charb, Tignous, Maris, Wolinski, Philippe Honore’, Elsa Cayat e le altre vittime della vostra strage rimarranno sempre in vita. Avete ucciso solo voi stessi.
di Lorenzo Peluso.