Strage di Silla. Confermata in appello la condanna per Gianni Paciello

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C’era attesa ieri mattina presso il Tribunale di Potenza dove era in programma il processo di Appello a carico di Gianni Paciello, il giovane di Sassano che alla guida delle propria autovettura travolse e uccise quattro ragazzi, Giovanni e Nicola Femminella, Daniele Paciello e Luigi Paciello, quest’ultimo fratello dell’imputato, il 28 settembre del 2014 davanti al bar New Club 2000 a Silla di Sassano. In aula presenti anche i familiari delle vittime che hanno ascoltato la richiesta della Procura di Potenza, rappresentato dal Procuratore Generale Modestino Roca, che ha chiesto la conferma della condanna emessa giusto un anno fa dal Tribunale di Lagonegro. Dall’altro lato, i legali dell’imputato, assente in aula, Lavitola e Giuliano hanno contestato diversi punti: le telecamere non installate per il calcolo istantaneo della velocità ma per videosorveglianza e collaudate dopo l’incidente; le presunte irregolarità durante le analisi fatte presso l’ospedale di Polla; la mancata decelerazione da parte del veicolo guidato dall’imputato – secondo i legali – potrebbe indurre a pensare che il giovane sia stato colpito da un malore alla guida e di qui la contestazione del reato di omicidio colposo plurimo. Queste e altre contestazioni mosse dagli avvocati Lavitola e Giuliano che hanno chiesto al termine dell’intervento l’assoluzione o, in sub ordine, la pena già proposta quando fu richiesto il patteggiamento, ovvero 5 anni e 4 mesi di reclusione meno un terzo. Nel pomeriggio, tuttavia, la Corte d’Appello di Potenza, per tramite del presidente Pasquale Materi ha pronunciato il suo verdetto. Accolta la richiesta della Procura e conferma della sentenza di primo grado a 10anni e 4 mesi per Gianni Paciello. Si conclude così anche il secondo atto giudiziario del processo per quella che è passata agli onori della cronaca come la “strage di Silla”. 

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