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“L’inciviltà non sembra dover mai avere fine”. E’ la denuncia lanciata dal Comitato Pro Ferrovia Sicignano Lagonegro, a distanza di un anno dalla manifestazione che, in occasione della “Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate”, aveva completamente ripulito dai rifiuti la Stazione FS di Padula. 12 mesi dopo, purtroppo, la stazione padulese ha nuovamente assunto i connotati di una discarica. Materassi, lattine, buste della spazzatura, bottiglie di vetro, scarti di lavori edili, cartacce e ingombranti occupano tutta l’area del piazzale esterno e anche il marciapiede del primo binario. “Affacciandosi dall’ingresso principale –sottolineano i membri del Comitato- si evince che la stazione viene usata anche da ricovero occasionale per qualche senza tetto”. Come denunciato lo scorso anno proprio dal direttivo del Comitato, l’isolamento dello scalo e il buio nelle ore notturne non aiuta, ed in una realtà nella quale è difficile far rispettare le regole ciò è micidiale. “Le nostre proposte di installazione di un faro per l’illuminazione o della chiusura al transito delle auto con delle fioriere –evidenziano dal Comitato Pro ferrovia- non hanno avuto seguito, così come non è ancora arrivato il comodato d’uso per lo scalo. Gli imbecilli, dunque, hanno campo libero e con le macchine deviano dalla strada – che è di competenza della provincia di Salerno, così come la traversa interna – per andare a buttare i loro rifiuti in quella che un tempo era la loro stazione”. Il Comitato ha contattato il Corpo Forestale dello Stato, e ha concordato un sopralluogo da fare nei prossimi giorni. “Di certo non aiuta –continuano dal comitato- la mancata sosta degli autoservizi sostitutivi, che per la fermata di Padula sostano nella vicina pompa di benzina”. L’assenza del bus praticamente rende la stazione terra di nessuno: in caso contrario, Trenitalia e il Comune avrebbero l’obbligo di mantenere pulito il piazzale, occuparsi del comfort dei passeggeri almeno con una pensilina, e illuminare l’area, e fuori dalla stazione parcheggerebbero le auto. “Resta l’amarezza per l’ennesimo sopruso nei confronti dell’ambiente, -concludono dal Comitato- ed il fatto che la nostra battaglia ecologista deve anche scontrarsi contro menzogne e promesse da mercante”.