Stazione AV, ok al tracciato non per la stazione. Rischio beffa per il Vallo di Diano

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Pare sia stato ormai definito il percorso dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria che, sembrerebbe ormai assodato, attraverserà il Vallo di Diano con direzione Praja a Mare. Nulla invece è stato definito per ciò che riguarda la fermata intermedia nel tratto Battipaglia-Praja con il rischio dell’ennesima beffa per il comprensorio valdianese che rischia di perdere l’ultima fondamentale occasione di sviluppo e crescita e che, se no vedrà la realizzazione della stazione e quindi la fermata, resterà dimenticato e isolato.

Nei giorni scorsi l’AD di RFI Vera Fiorani, intervenendo nel corso di un incontro web promosso dal Forum Disuguaglianze e Diversità, ha avuto modo di illustrare a grosse linee il progetto di fattibilità che sarà presentato, come annunciato dalla stessa Fiorani, entro la fine di dicembre 2021, sottolineando come, i primi lotti, fino a Praja, saranno ultimati entro il 2026. Primi lotti che, pertanto, interesseranno anche i lavori che saranno realizzati nel Vallo di Diano seguendo la direttiva dell’autostrada A2 del Mediterraneo.

L’AD di RFI, infatti, ha avuto modo di spiegare come, nelle diverse valutazioni del gruppo ferroviario per individuare il percorso più veloce per collegare Roma a Reggio Calabria, il tratto scelto sia risultato il più efficace per il raggiungimento dell’obiettivo. Illustrando nel dettaglio il progetto, è stato spiegato come le opere saranno suddivise in 7 lotti per una linea di 445 km ed un costo di circa 22,8 miliardi di euro. Dei 7 lotti previsti sono 4 quelli ritenuti al momento fondamentali e su cui si interverrà con estrema celerità e tra questi vi è anche il lotto Battipaglia-Praja. Un lotto, il secondo nella progettazione dopo quello Salerno-Battipaglia di 40 km per 2,5 miliardi di euro di costo, che, attraversando il Vallo di Diano vedrà la realizzazione di 127km di opere al costo di 6,1 miliardi di euro.

Alla webinar è intervenuto anche il Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini che ha voluto sottolineare come, l’intervento previsto con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovrà essere considerato come un progetto d’insieme che punta allo sviluppo del mezzogiorno.

Uno sviluppo che, però, secondo quanto emerge nelle ultime uscite di personaggi pubblici lucani, rischia di tenere fuori ancora una volta il Vallo di Diano e di affossarne definitivamente ogni possibilità di crescita nonostante le enormi potenzialità che presenta nei diversi settori che sia turistico, agricolo, commerciale, industriale e dei servizi, favorendo invece la vicina Basilicata che è già a lavoro per ottenere tutto il possibile ed anche l’impossibile.

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