Intreccio pericoloso quello tra giovani social e pandemia. È questa la sintesi del lavoro di indagine realizzato nel potentino grazie al supporto della BCC Monte Pruno e che è stato presentato nella mattinata di ieri 18 maggio presso l’aula magna del Liceo Galileo Galilei di Potenza, in un confronto con i giovani protagonisti dell’indagine da cui sono emerse le difficoltà e i danni derivanti dalle misure restrittive imposte in contrasto al Covid.
Una iniziativa di grande valore che la BCC Monte Pruno ed il direttore generale Michele Albanese hanno voluto sostenere in virtù dell’importanza riservata ai giovani e per accendere i riflettori su problematiche e disagi a cui si riserva minore importanza e non sono adeguatamente valutate. Gli effetti sui giovani delle restrizioni, sono state considerate, e tuttora lo sono, marginali rispetto ai tanti disagi derivanti dalle restrizioni, con i ragazzi che a tratti sono stati anche colpevolizzati per la poca capacità di comprenderne il disagio. Un disagio emerso dall’indagine illustrata ieri a Potenza alla presenza della Banca Monte Pruno, rappresentata ieri dal direttore Michele Albanese, dal preposto della filiale di Poenza Michele Landolfi e dal responsabile della segreteria della Direzione Generale Antonio Mastrandrea, e del comune di Marsicovetere rappresentato dal Sindaco Marco Zipparri, promotori dell’iniziativa.
Dall’indagine, condotta dal Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza di Potenza Vincenzo Giuliano, con testi del sociologo del Servizio per le Dipendenze Patologiche dell’ASL di Potenza Giulio Pica e della sociologa e criminologa Myriam Russo, è emerso che l’isolamento per il Covid ha privato gli adolescenti di due fattori definiti protettivi ossia: la socialità e la possibilità di interagire con gli altri. “Con questa indagine – ha spiegato il Garante Vincenzo Giuliano – si è cercato di dar voce ai giovani che spesso non si senteno ascoltati o capiti, dando spazio alle loro vite, ai loro racconti, alle loro introspezioni, alle loro paure e ai loro sogni, nella speranza di contribuire nel dare qualche elemento in più al mondo degli adulti nel saper decodificare i bisogni dei giovani ed aprire loro nuovi orizzonti”.
L’indagine denominata “Social, giovani e Pandemia” è stata realizzata attraverso la trattazione di argomenti come l’evoluzione digitale, impatto del Covid, bullismo e cyberbullismo, sfide social e dipendenze e, nel corso della discussione con gli studenti sulla base degli esiti dell’indagine, ci si è concentrati sul legame tra social, adolescenti e pandemia ritenuto problematico, se non pericoloso. Come spiegato dalla Dott.ssa Russo, il lavoro svolto all’interno delle scuole della Basilicata, ha consentito di raccogliere pensieri e problematiche dei giovani. “Il frutto di questa indagine – ha sottolineato il direttore generale Michele Albanese – merita non solo di essere letto ma ancor più approfondito e diffuso tra i giovani in quanto utile strumento per evitare una dipendenza sempre più diffusa, ma anche per ridurre sensibilmente i rischi che oggi il web nasconde”.