Il Soccorso Alpino e Speleologico della Campania torna a denunciare una situazione difficile: in queste settimane sta operando con sempre maggiore sofferenza di mezzi e attrezzature.
Nonostante note ufficiali via PEC, inoltrate anche alle Prefetture, e interrogazioni regionali nulla si è mosso per risolvere la situazione. Continua un assurdo silenzio da parte della Giunta Regionale della Campania sul problema che mette a rischio l’incolumità di tanti frequentatori della montagna, non solo quelli che lo fanno per attività ludica o di svago.
Il mese di agosto, appena concluso, ha visto un vero boom di interventi di ricerca e soccorso arrivando fino a 3 in un solo giorno. Dei 20 mezzi dislocati sul territorio regionale solo 3-4 risultano efficienti ed operativi a causa della mancanza di manutenzione ed assicurazione R.C.T. per non contare l’estrema difficoltà a cambiare il materiale di usura e le divise danneggiate. Questa situazione costringe i volontari ad utilizzare le loro auto personali con la conseguente dilatazione dei tempi di intervento.
La struttura, riconosciuta quale “servizio di pubblica utilità” dalla stessa Regione nel 2019, negli anni è cresciuta al punto da riuscire ad assicurare una risposta operativa a 3-4 interventi al giorno, nei periodi di maggior rischio, raggiungendo quindi numeri senza precedenti nella storia di questa regione.
Un sistema che ora è tornato ai livelli del 2010 quando, pur con meno interventi, si poteva contare esclusivamente su un paio di mezzi di servizio per tutta la Regione e sulla buona volontà degli operatori che con loro risorse compravano DPI e vestiario per svolgere un servizio, poi diventato di pubblica utilità, al pari di quello che viene fornito oggi.