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Si torna a parlare della riapertura della ferrovia Sicignano – Lagonegro, sospesa da oltre 30 anni. La linea ferrata è al centro del dibattito da anni ormai, tra chi ne chiede a gran voce il ripristino e chi invece la considera troppo onerosa. ÂÂ Una delle ferrovie minori della Campania ed anche una delle più piccole del sud della penisola. Fu inaugurata nel 1892 e chiusa al traffico di merci e passeggeri nel 1987. Attualmente è attivo sulla tratta un servizio di corse auto-sostitutive.
Se ne torna a parlare, dopo la nota inviata dal senatore Francesco Castiello, del Movimento Cinque Stelle, in merito allo studio di fattibilità a costo zero per la riapertura della tratta Sicignano – Lagonegro. Una notizia appresa con favore dal Comitato per la riattivazione della ferrovia, il quale ha ricordato che l’interrogazione parlamentare dello scorso mese di marzo aveva già segnalato la necessità di rivedere il treno nel Vallo e il Ministero guidato da Danilo Toninelli aveva incaricato RFI di redigere uno studio di fattibilità ad hoc per l’apertura, senza aumentare i costi per un’elettrificazione non necessaria o per altri miglioramenti infrastrutturali non urgenti.
Il senatore nella sua nota menziona i treni Alstom Coradia iLint, a zero emissioni, e in attesa dello studio riepiloga quei punti che il Comitato sostiene da anni: dividere il ripristino per lotti funzionali, vale a dire Sicignano-Polla, a spola e senza fermate; poi Polla-Montesano/Buonabitacolo con incrocio a Sala Consilina e Sistema di Controllo Marcia Treno; e Montesano-Casaletto. Il senatore, in chiusura della sua lettera ufficiale, ribadisce inoltre la necessità di non far lievitare i costi con interventi non necessari alla funzionalità della linea ferroviaria. Il Comitato invece conclude la sua nota affermando che seguirà la questione, nella speranza che abbia un seguito concreto.
Antonella D’ALTO