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Seppur la crisi idrica che ha interessato questi mesi estivi pare finalmente essere stata risolta continuano però le polemiche legate alla rete e al servizio idrico. Negli ultimi giorni a lanciare un nuovo allarme è stato Michele Buonomo presidente di Legambiente Campania che ha parlato di condutture idriche per il Cilento e Vallo di Diano realizzate nella quasi totalità in amianto. Denunce a cui risponde prontamente il Consac parlando di inutili allarmismi. Nei giorni scorsi Buonomo, tornando sulla questione crisi idrica aveva parlato, oltre che delle tubazioni delle condotte che sono da sempre state considerate reti colabrodo, anche della quasi totalità della linea realizzata in amianto con pericolo per la salute del cittadino. Un’accusa a cui il Consac non ci sta e, con una nota stampa, definisce le stesse dichiarazioni infondate e che creano legittima preoccupazione tra le popolazione. “E’ fuori discussione – scrivono dal Consac – che le tubazioni presenti sul nostro territorio debbano essere sostituite ed entro pochi mesi si proseguirà in quest’opera non perché, – spiegano – come affermato, beviamo e utilizziamo nelle nostre case acqua contaminata dal pericolosissimo materiale, ma perché le condutture risultano obsolete e fatiscenti, provocando disservizi ed interruzioni dell’erogazione della risorsa”. La società che gestisce il servizio idrico, nella sua nota, ha sottolineato anche la pubblicazione sul sito internet dei dati ufficilai del numero di conodtte idriche realizzate in cemento amianto da cui si evince un numero decisamente ridotto di presenza di tale materiale con gran parte dei comuni che addirittura fanno registrare una presenza di condotte idriche in amianto vicino allo zero. “Pur in assenza di una norma italiana o europea che lo preveda, – sottolineano dalla Consac – per l’ulteriore tutela degli utenti, è stato ritenuto opportuno avviare una campagna di ricerca per verificare la eventuale presenza di fibre di amianto nell’acqua erogata. I controlli effettuati, presso un Laboratorio accreditato specializzato, su campioni di acqua prelevati nei cinque centri abitati in cui è maggiore la presenza di cemento amianto, rispetto all’intero sviluppo della rete di distribuzione idrica, – fanno sapere in conclusione – hanno dimostrato la totale assenza di fibre in cemento amianto in tutti i campioni esaminati.
Anna Maria Cava