Scuola. Ok della Camera alla Riforma, ora tocca al Senato

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Si sono concluse ieri alla Camera le votazioni sulla nuova riforma del sistema scolastico. Sono stati 316 i voti favorevoli e 137 i contrari e un astenuto. Ora il testo passa al Senato dove continueranno le polemiche di questi giorni con gli insegnanti e i sindacati sul piede di guerra così come la minoranza interna del PD che non ha partecipato al voto. Quali sono le novità di questa riforma? Vediamo. Innanzitutto si potranno detrarre le spese sostenute per la frequenza scolastica nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie paritarie, per un importo annuo massimo di 400 euro a studente; I docenti specializzati potranno scegliere liberamente tra posti di sostegno o comuni; Saranno introdotti benefici fiscali nella dichiarazione dei redditi per chi farà donazioni in denaro per le scuole. I fondi potranno essere usati per la costruzione o la manutenzione degli edifici o ancora per la promozione di progetti dedicati al futuro lavorativo degli studenti; i presidi potranno assumere per chiamata diretta gli insegnanti con l’esclusione dei parenti; i curriculum degli insegnanti verranno pubblicati sul sito della scuola in segno di trasparenza; il preside utilizzerà i docenti dell’organico dell’autonomia per la copertura delle supplenze fino a 10 giorni. E può individuare nell’ambito dell’organico dell’autonomia fino al 10% di docenti che lo aiutino nelle attività scolastiche; premio ai docenti, stanziati . Il governo ha stanziato 200 milioni che dovranno essere usati per premiare i docenti; ogni docente avrà una card da 500 euro per la formazione ; l’offerta formativa sarà definita da un piano triennale rivedibile annualmente ed elaborato dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione e amministrazione definiti dal dirigente scolastico, ed approvato dal consiglio di circolo o di istituto; 100 mila precari saranno assunti dal prossimo anno svuotando le graduatorie ad esaurimento,; in ogn In ogni regione dovrà essere costruita almeno una nuova scuola innovativa dal punto di vista architettonico, tecnologico, dell’efficienza energetica, della sicurezza strutturale e antisismica. Una riforma, che come più volte ribadito, non piace per alcuni punti agli insegnati e ai sindacati che hanno deciso, oltre a iniziative sul territorio e a una fiaccolata il 6 giugno, lo sciopero di un’ora nelle prime due giornate degli scrutini programmati nelle classi intermedie.

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