Dall’amministrazione comunale di Padula ribadiscono come, già dallo scorso anno, il Direttore dei Musei Massimo Osanna e l’allora Ministro della Cultura Sangiuliano, avevano annunciato la rimozione della scala metallica posizionata all’esterno della Certosa. Una volontà chiara determinata anche dalla loro stessa convinzione dell’inopportuna istallazione della stessa in quanto completamente dissimile dal contesto storico del monumento. Partendo da questo ricordo, l’amministrazione Cimino ha risposto alle dichiarazioni del Presidente dell’Osservatorio Europeo per il Paesaggio chiarendo le posizioni della stessa amministrazione oltre che i tempi in cui tali decisioni sono state comunicate ossia: prima il 17 maggio nel corso della visita del già Ministro Sangiuliano e del Direttore Osanna, e successivamente alla sottoscrizione dell’accordo di valorizzazione del Monumento Certosino, avvenuta a Napoli l’11 giugno 2024 alla presenza oltre che della sindaca Cimino, anche dell’assessore comunale al Turismo Antonio Fortunati e del consigliere comunale Giuseppe Tierno.
“Alla luce di queste rassicurazioni istituzionali – dichiarano dall’amministrazione comunale di Padula – non comprendiamo il tentativo dell’avvocato Paladino di attribuirsi meriti esclusivi, insinuando che la rimozione della scala sia frutto di sue azioni. Questo atteggiamento, oltre a sminuire il lavoro dell’Amministrazione Comunale, appare come un tentativo di ottenere visibilità personale, con modalità che non rispecchiano il rispetto dovuto alle istituzioni, soprattutto da parte di chi ha ricoperto ruoli istituzionali in passato e che dovrebbe conoscere i percorsi burocratici necessari anche per rimuovere una scala di metallo”.
Per l’amministrazione Cimino, la rimozione della scala resta solo un problema marginale perché è anche necessario chiarire in che modo si può garantire l’accesso alla passeggiata coperta, altra parte di notevole pregio della Certosa di San Lorenzo e che rientra nel progetto di restauro del sito Unesco per rendere fruibili al pubblico aree attualmente non visitabili e situati ai piani superiori. Non solo questione scala metallica che, come dunque ribadito più volte, era già una decisione assunta dallo scorso anno, ma anche questione riduzione delle presenze in Certosa, altro tema affrontato in conferenza stampa da Paladino.
“I dati – dichiarano dall’amministrazione – non confermano alcuna diminuzione degli ingressi. Anzi, dal 2023 si sono registrati lievi ma costanti aumenti. Stiamo lavorando concretamente – annunciano – per valorizzare il complesso certosino, ma è bene ricordare che la Certosa è sotto la diretta gestione del Ministero della Cultura. Le decisioni operative non competono al Comune di Padula, motivo per cui abbiamo avanzato la richiesta di ottenere autonomia gestionale”.
Tali parole vengono poi confermate con dati elencando i numerosi progetti a cui si sta lavorando oltre ad un’azione di promozione promossa nel corso di tutto l’anno con eventi ed iniziative finalizzate a promuovere il sito e renderlo un luogo di interesse e di attenzione per tutta la famiglia. In conclusione dal comune, definendo la polemica avviata da Paladino “sterile” sottolineano: “Se continueremo a inseguire logiche autodistruttive e ad agire con l’intento di demolire anziché costruire , rischiamo l’isolamento definitivo. Invece di fare i ‘primi della classe’ in un contesto già fragile, – invitano in conclusione da Padula – dobbiamo unire le forze per trovare soluzioni concrete. La Certosa è un patrimonio identitario che appartiene a tutti noi: è con l’impegno comune che possiamo garantirgli il futuro che merita”.