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Sabato scorso a Sassano, presso la Villa Comunale intitolata a Paolo Borsellino si è tenuto il Consiglio comunale alla presenza del Capo della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Franco Roberti, a cui è stata conferita sia la benemerenza nel ricordo di Paolo Borsellino che la cittadinanza onoraria. Il Consiglio è stato preceduto da un momento di preghiera e raccoglimento durante il quale è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare tutte le vittime di mafia e terrorismo così come chiesto da Mons. Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro. Ogni anno viene riconosciuta la cittadinanza onoraria a personalità di spicco nella lotta alla criminalità organizzata, quest’anno quindi a Franco Roberti, la cui presenza è stata particolarmente significativa in un momento in cui a seguito di un’indagine partita da Catanzaro si riscoprono infiltrazioni mafiose nel Vallo di Diano.
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Nel suo discorso il dott. Roberti ha manifestato la vicinanza al nostro territorio ma ha parlato soprattutto di mafie. Ricordando il contributo di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone ha sottolineato che la mafia oggi non è più quella di una volta, a differenza della ‘ndrangheta che invece resta ancora molto forte perché per troppo tempo è stata sottovalutata. In generale il suo è stato un discorso di speranza e positività evidenziando che lo Stato c’è e raggiunge risultati importanti nella lotta alle organizzazioni criminali. Non poteva mancare il riferimento alla globalizzazione e al terrorismo, fenomeni interconnessi con le mafie e che le alimentano e le favoriscono. La nota positiva è che in questo particolare momento storico, proprio secondo le parole del Capo della Procura Nazionale Antimafia, il nostro paese si scopre un passo avanti rispetto agli altri in quanto soprattutto grazie a Falcone e Borsellino ha una cultura del coordinamento che è necessaria nel contesto strettamente nazionale ma che si rivela fondamentale nel contrasto al terrorismo. Lo Stato sabato era presente. C’era. Parlava ad una realtà di periferia molte troppe volte lasciata a se stessa o a subire decisioni prese da lontano nella totale mancanza di volontà o di forza da parte di chi invece dovrebbe difenderla. E’ stato un segnale di speranza di cui avevamo bisogno.