Tenere i cani legati ad una catena è ancora permesso in tante regioni italiane ma non in Campania.
Durante un servizio di vigilanza zoofila la GNA ha trovato, nell’agro del territorio di Sassano, cani tenuti in recinti fatiscenti e senza il giusto apporto di acqua e cibo giornalieri e, in alcuni casi, legati alla catena.
Qui in Campania dal 2019, con un’apposita legge, è stato deciso di mettere fine a questa barbarie. Poi nella scorsa primavera è stato anche colmato un vuoto amministrativo con un emendamento, la legge regionale n.2/2020, che ha introdotto pesanti sanzioni, da 300euro a 2mila euro, per chi “detiene i cani o altri animali d’affezione alla catena o ad altro strumento di contenzione similare”.
Nonostante divieti e sanzioni è una pratica ancora molto usata, anche da queste parti come dimostrano i numeri dei controlli che la Guardia Nazionale Ambientale, con a capo il dirigente del centro-sud Antonio D’Acunto, sta effettuando in tutto il salernitano: centinaia di operazioni di polizia zoofila su tutto il territorio. Diverse le segnalazioni di cani tenuti legati, molti sono stati liberati e si possono raccontare storie a lieto fine ma non si abbassare la guardia, come conferma lo stesso D’Acunto.
“Nel Vallo di Diano – sottolinea – troppo spesso siamo costretti a fare sanzioni viste le condizioni in cui molti tengono gli animali. Nell’ultimo caso a Sassano abbiano provveduto subito a migliorare le condizioni in cui erano tenuti per evitare di farli finire in un canile. Voglio precisare che i controlli procedono anche in altri territori. Il nostro compito, oltre alla repressione dei reati, è educare i cittadini alla tutela ambientale e al rispetto dei nostri amici a quattro zampe”.