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È arrivata la sospensione dall’incarico per Franca Principe dirigente scolastica dell’istituto Pisacane di Sapri. Il provvedimento disciplinare è stato emesso dalla dirigente dell’ufficio scolastico regionale Luisa Franzese a seguito della sentenza della Cassazione che aveva condannato per lesioni gravi la Preside Principe, ritenendola responsabile dell’incidente occorso ad un alunno nel luglio 2017, durante il periodo di esami, quando peraltro, la stessa dirigente, era impegnata in altra sede.
La Cassazione, lo scorso settembre, nell’emettere la sentenza di condanna ad 1 mese di reclusione pena sospesa e senza menzione nel certificato penale, aveva spiegato che la dirigente scolastica aveva l’obbligo di garantire la sicurezza dei suoi alunni e, l’utilizzo di un lucchetto, a chiusura della porta che dava sul lucernario della scuola, da cui è poi caduto nell’atrio sottostante il ragazzo dopo un volo di oltre sette metri, è stato considerato “misura artigianale” che non può garantire la sicurezza. Da qui la condanna a cui ha fatto seguito l’emanazione del provvedimento da parte della dirigente dell’ufficio scolastico regionale con sospensione dall’incarico e dallo stipendio per 5 mesi. Una decisione ed una sentenza che fanno discutere per le responsabilità che un dirigente scolastico è costretto ad assumersi, soprattutto in materia di sicurezza degli edifici, su cui non hanno alcun potere d’intervento. La sicurezza degli edifici scolastici è priorità degli enti proprietari. Per la Cassazione, però, non è importante chi sia il proprietario per mettere in sicurezza lo stabile ma che, il dirigente scolastico, come responsabile della tutela degli alunni, adotti tutte misure adeguate affinché l’incolumità di chi frequenta l’istituto sia garantita.
L’esito della vicenda, apre un dibattito anche a livello nazionale, evidenziando in particolare come i dirigenti scolastici si trovano troppo spesso ad assumersi delle responsabilità e ad avere obblighi a cui, però, non sempre possono far fronte viste le scarse risorse di cui dispongono e che vengono loro garantite. Intanto la Professoressa Franca Principe con i suoi avvocati sta valutando la possibilità di ricorrere alla Corte Europea contro la sentenza mentre i legali si stanno già adoperando per presentare ricorso d’urgenza dinanzi al giudice del lavoro contro il provvedimento disciplinare emesso dalla Franzese.
Anna Maria CAVA
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