Sanza, pochi giorni per iscriversi al corso di formazione per Caseificatori

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Partirà tra poco meno di un mese il corso di formazione professionale per caseificatori organizzato a Sanza  ed in programma nei giorni del 17 e 18 maggio presso il Centro di Educazione Ambientale ubicato nell’ex Monastero Salemme. Un corso per preparare nuove figure professionali ad un lavoro che, negli anni, è stato fonte di importante reddito per il territorio rendendolo anche luogo dalle importanti aziende casearie che hanno fatto del prodotto un’eccellenza locale.

Partendo dalla Lette Silla, negli anni addietro tutto il Vallo di Diano ha operato nel settore e sempre con ottimi risultati di qualità ed eccellenza. L’amministrazione comunale di Sanza, attraverso l’iniziativa realizzata con la collaborazione dell’Agenform di Cuneo, ha quindi inteso puntare proprio sulla produzione casearia per creare delle nuove opportunità lavorative attraverso la formazione di figure professionali specializzate. Con questo obiettivo ha quindi voluto dare vita alla due giorni di corso in cui saranno specificatamente trattate e approfondite le tematiche legate alla preparazione di formaggi freschi e molli italiani.

Prime lezioni il 17 maggio con la teoria sulla tecnologia casearia per la preparazione dei formaggi freschi e molli. Nel pomeriggio del 17 si passa alla pratica con la preparazione di formaggio fresco presamico attraverso la caseificazione di 50 litri di latte vaccino. Per il secondo giorno di corso del 18 Maggio, si inizia con la pratica per la preparazione del Formaggio molle da tavola.le iscrizioni sono aperte e, chi è interessato, può rivolgersi al consigliere comunale Antonella Confuorto, promotrice dell’iniziativa finalizzata alla promozione di prodotti tipici del nostro territorio che siano anche garanzia di qualità.

“Riteniamo – spiega Confuorto – fondamentale la formazione per un’adeguata conoscenza delle tecniche e delle normative vigenti in materia casearia, affinché si possa puntare alla produzione di prodotti di altissima qualità rendendoli anche particolarmente pregiati, tanto da rendere possibile sia immaginare un futuro occupazionale redditizio che un rilancio del turismo attraverso l’ecogastronomia”

Anna Maria Cava

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