Associazioni ambientaliste contrarie ai lavori di realizzazione della strada sul Cervati. Dopo il Tar, la Procura e la Corte dei Conti, ora hanno scritto una lettera aperta a Padre Antonio De Luca, Vescovo della Diocesi di Teggiano – Policastro per chiedere: un sostegno morale, di rendere esplicita la posizione della Chiesa locale al riguardo, di aiutare a creare occasioni di dialogo con la popolazione.
Si tratta di Italia Nostra Italia Nostra, CAI regionale, Legambiente Stella Maris Agropoli, Futura Cilento
“La tradizione religiosa e la “salvaguardia del creato” possono essere sacrificate sull’altare del “turismo religioso”?” chiedono.
“Le autorità preposte alla tutela dell’area protetta, che hanno autorizzato i lavori su proposta del Comune di Sanza, sostengono che si tratti di opere di manutenzione di una strada comunale già esistente volte a mettere in sicurezza il tracciato. In realtà, la vecchia pista sterrata, realizzata a partire dagli anni ’60 per consentire il trasporto a valle del legname, verrà trasformata in una strada carrabile percorribile da pullman e da ogni sorta di utilitaria per incentivare sia il traffico veicolare privato sia il turismo organizzato, anche di tipo religioso. A tutti gli effetti – spiegano – si tratta di una nuova opera”.
“L’amministrazione di Sanza sostiene che “lo sviluppo” del paese non possa prescindere da un uso intensivo della “risorsa Cervati” e che la presenza del Santuario della Madonna della Neve in cima al monte, insieme alla presenza di altri “attrattori” naturalistici a poca distanza dal tracciato, possano fare da volano per la crescita economica del paese. La tradizione religiosa, insomma, viene chiamata in causa per giustificare una scelta che contrasta con ogni principio e con ogni buona pratica di salvaguardia ambientale, che solo delle autorità “molto distratte” hanno potuto avallare”.
Come Lei sa, il tradizionale pellegrinaggio che si tiene ogni estate, da oltre mille anni, dei “marunnari” che portano a spalla la statua della Madonna, con la popolazione al seguito, sino al Santuario in cima al Monte Cervati, non ha nulla a che vedere con strade asfaltate e pullman Gran Turismo. Il pellegrinaggio è, a nostro avviso, la genuina e commovente rappresentazione della fede e della devozione di un popolo che celebrando la Madonna rinsalda i suoi legami comunitari, celebra il suo rapporto con la natura e con il Creatore. Una Natura che qui, su questo monte, esprime tutta “la bellezza e la magnificenza del creato”.
Eminenza, noi pensiamo che la strada sul Cervati non vada fatta, che quest’opera vada fermata.
Le chiediamo un sostegno morale, di rendere esplicita la posizione della Chiesa locale al riguardo, di aiutarci a creare delle occasioni di dialogo con la popolazione.