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Un monte ricco di vegetazione spontanea e di grande valore. Grazie al lavoro attento e meticoloso realizzato dal naturalista Nicola di Novella in anni di escursioni e studio del territorio. Una ricerca appassionata sulle piante ed i fiori dell’Altopiano di Vetta del Monte Cervati a Sanza. La flora rupicola che si fa spazio tra le rocce ed i luoghi aperti sopra il limite della faggeta della vetta più alta della Campania: il Monte Cevati. Una guida che offre una chiave di lettura ed identificazione, dipingendo di colore le pagine, ben 240 ricche di fotografie, dove ognuno potrà trovare l’essena stessa della natura incontaminata di un luogo unico, amato dal compianto artista Ugo Marano, vissuto dall’economista Pasquale Persico. Sarà una serata di cultura e di passione per la montagna, per la natura, quelal promossa dall’amministrazione comunale di Sanza per domenica 23 luglio, alle ore 20.30 nella piazzetta San Martino, nel cuore del centro storico, per presentare al grande pubblico la “GUIDA ILLUSTRATA AI FIORI SPONTANEI DEL MONTE CERVATO”, il nuovo libro di Nicola, Diego e Riccardo Di Novella. Una prima assoluta per parlare del futuro progetto di valorizzazione del Monte Cervato al quale sta lavorando l’amministrazione Esposito. A discutere del libro di Di Novella ci saranno oltre a Nicola, Diego e Riccardo Di Novella, autori che racconteranno attraverso le immagini la bellezza della vetta simbolo della Campania, Camillo Pignataro – Direttore del Museo Naturalistico degli Alburni; Pasquale Persico – Economista storico del Parco. Vittorio Esposito – Sindaco di Sanza; Raffaele Accetta – Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano; Tommaso Pellegrino – Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Le conclusioni sono affidate a Mons. Antonio De Luca – Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro. A modera il dibattito il giornalista e direttore di quasimezzogiorno.it Lorenzo Peluso. Un lavoro prezioso quello di Di Novella, un libro con 430 foto a colori, che spingono il lettore ad un vero e proprio viaggio tra il paesaggio e la flora rara dell’Appennino meridionale, uno scenario unico tra montagne, boschi, pascoli e rupi che guardano al mare della costa cilentana.