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La Piazza Padri Domenicani e l’area Fiordelisi a Sant’Arsenio non sono posti per giovani. Non si è riusciti a trovare un compromesso tra il diritto di qualcuno di dare quattro calci a un pallone con gli amici e l’esigenza di qualcun altro ad una serena vivibilità. È dovuto intervenire quindi il sindaco, Donato Pica, che ha vietato – si legge nell’ordinanza – il gioco del calcio e qualsiasi altra forma di intrattenimento di gruppo con schiamazzi e espressioni rumorose che disturbino la quiete pubblica e privata e con possibili danneggiamenti del patrimonio comunale.
Chi trasgredisce rischia di beccarsi una multa di 50 euro. Oltre a vedersi sequestrato il pallone e addebitato ai genitori il costo di eventuali danni al patrimonio pubblico. ÂÂ
Pare che nelle ore serali e notturne di questo periodo estivo i luoghi in questione diventino abituale ritrovo di gruppi di ragazzi che improvvisano mini partitelle e quindi disturbano la quiete pubblica, arrivando anche a entrare nelle proprietà private per recuperare il pallone e danneggiando le strutture comunali che si trovano in quell’area. Sono arrivate svariate lamentele all’indirizzo del Comune e quindi il sindaco ha deciso di mettere un punto fermo: non si gioca più. ÂÂ
Rumori molesti, rischio di incidenti sulle strade confinanti, deturpamento della cosa pubblica rappresentano criticità oggettive che un sindaco non può non prendere in considerazione. Fa riflettere però che nelle grandi città (Torino nel 2006, Milano nel 2012, Genova nel 2013 per citare alcuni esempi), su riflesso della Convenzione Onu sui diritti dell’infanziaÂÂ e dell’adolescenza, è stato abolito da anni il divieto di gioco in luogo pubblico. Mentre pare proprio che nelle piccole realtà tali divieti continuino a fiorire.
Rosa ROMANO