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Questione randagismo al centro del dibattito a Sant’Arsenio con un’analisi degli interventi e delle spese effettuate dall’amministrazione comunale in materia, pubblicata da Si Cambia. Il gruppo composto dai consiglieri Luigi Pandolfo, Arsenio Spera e Nicola Costa, fa il punto della situazione in un manifesto analizzando, in particolare, i risultati degli ultimi tre anni partendo dal 2017 anno in cui, evidenziano, fu sottoscritto un contratto, nel settembre del 2017, con validità retroattiva dal 1 gennaio 2017, con Oasi Felix per la gestione dei cani randagi.
Una convenzione che, secondo quanto riporta Si Cambia, ha un costo per il comune di 8906 euro annui. A ciò si aggiunge la spesa che il comune sostiene per incentivare all’adozione dei cani di proprietà del comune di Sant’Arsenio dal canile ammontante a 400 euro annui per due anni per ogni cane adottato e la spesa sostenuta per gli incidenti stradali provocati dai randagi. Una serie di costi che per Pandolfo, Spera e Costa, ricade sulle tasche dei cittadini senza però una reale risoluzione della problematica o, quanto meno, una riduzione del fenomeno. Nel manifesto, il gruppo ricorda l’impegno assunto nel programma elettorale di Insieme per Sant’Arsenio in cui si annunciava la volontà di “porre in essere una proficua lotta al fenomeno del Randagismo” e, un’attenzione verso i cani padronali con “la creazione di un’area di sgambettamento nell’ex Piarda di località Difesa”.
Annunci che per il gruppo Si Cambia non sono stati realizzati ottenendo, di contro, solo un aggravio di spese per i cittadini. “il fenomeno randagismo – scrivono – è lontano dall’essere risolto; cani randagi si aggirano nel territorio di Sant’Arsenio, non solo mettendo in pericolo l’incolumità fisica dei cittadini e aumentando il rischio malattie infettive, ma anche incidendo negativamente sull’immagine e sulla pulizia del paese. È chiaro – continuano dal gruppo – che le soluzioni praticate non sono state risolutive”. Azioni che avrebbero provocato, per gli scriventi, un aggravio di spese pari a circa 10 mila euro per un servizio cattivo e parziale, quindi, spendendo male i soldi riscossi dai cittadini. Infine il gruppo Si Cambia invita l’amministrazione ad applicare la legge regionale rivolta alla tutela degli animali d’affezione e per la prevenzione del randagismo.
Anna Maria CAVA