Sant’Arsenio, l’ospedale di comunità per la gestione del post covid. L’analisi del dott. Nunzio Babino

0
33

{vimeo}411320238{/vimeo}

L’ospedale di Comunità a Sant’Arsenio è ciò che occorre per la gestione delle emergenze sanitarie come questa del Covid. Né è convinto il Dott. Nunzio Babino già primario dell’Ospedale Luigi Curto di Polla che, in una lunga riflessione analizza l’attuale stato della sanità italiana ed evidenzia come, quanto accaduto, è frutto di una cattiva gestione del sistema sanitario che ha reso l’assistenza ospedalo-centrica senza rafforzare le competenze dei distretti sanitaria.

Quanto accaduto, però, secondo il Dott. Babino, può essere da stimolo per migliorare.  “Si sente l’esigenza – dichiara infatti Babino – di potenziare i servizi sanitari territoriali, per dare risposte assistenziali valide ed efficaci sul territorio e a domicilio, evitando l’ospedalizzazione, nei casi possibili. I Servizi sanitari, dopo il coronavirus e le esperienze che abbiamo vissuto, vanno radicalmente ripensati, soprattutto per quanto riguarda le competenze dei distretti sanitari territoriali, che hanno avuto enormi difficoltà per adempiere alle funzioni assegnategli”.

Il Dott. Nunzio Babino ricorda come, lo scorso gennaio, dalla Regione Campania è arrivata una delibera con lo stanziamento di ingenti fondi per la riqualificazione dell’ospedale di Sant’Arsenio.

Con un passo indietro rievoca i momenti che hanno condotto alla chiusura della struttura santarsenese accusando la politica locale di essere stata incapace di opporsi, ma evidenzia anche come la stessa politica possa ora riscattarsi e chiama i sindaci a raccolta, invitandoli all’unità per sostenere di comune accordo la realizzazione dell’ospedale di comunità nella struttura del SS Annunziata, capace di assicurare efficienza nei  servizi e alle cure di competenza del distretto attraverso l’assistenza affidata ai medici di medicina generale “che – sottolinea Babino – nell’epoca post covid potranno essere realmente i protagonisti della continuità delle cure domiciliari, fondamentali per ridurre l’ospedalizzazione a Polla. Il ruolo della medicina del territorio e dei medici di medicina generale, è determinante per contrastare efficacemente le malattie e tutelare la salute dei cittadini. La vicenda del coronavirus lo ha evidenziato anche in Lombardia, dove è emersa la necessità di curare i malati a casa.  L’esagerata politica ospedalo-centrica ha invece portato a ricoverare un gran numero di pazienti concentrati per le cure tutti negli ospedali congestionando, di conseguenza il servizio di assistenza sanitaria”.

Per l’ex direttore sanitario dell’Ospedale di Polla, nel futuro, seppur il coronavirus sarà certamente sconfitto, l’esperienza attuale deve essere da insegnamento. Bisogna quindi fare in modo che gli ospedali siano poli specialistici dedicate alla cure di patologie gravi e acute e alle attività chirurgiche, integrandosi con l’azione dei distretti territoriali. “Vi è un assoluto bisogno di potenziare il Sistema sanitario nel suo complesso- sottolinea in conclusione Nunzio Babino –  ripensandone l’organizzazione ed il funzionamento. Soltanto così gli ospedali potranno svolgere un ruolo sempre più efficiente e più efficacemente integrato con le attività del territorio”. 

Anna Maria CAVA

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here