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La Città Vallo sotto i riflettori. Questa volta i promotori della proposta di indizione per il referendum popolare sul Comune unico del Vallo di Diano non vogliono far cadere la discussione nel dimenticatoio, così come avvenuto in occasione della prima raccolta firme, proposta poi sparita in regione campania. Ieri ancora un incontro a Sant’Arsenio per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza dell’iniziativa e sulla necessità di portare tutti i comuni valdianesi ad unirsi in una unica realtà. L’incontro, moderato dal giornalista Pietro Cusati, ha visto gli interventi del sindaco di Sant’Arsenio Nicola Pica, del vice sindaco di Montesano nonché componente dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia Giuseppe Rinaldi, di Valentino Di Brizzi, Presidente dell’Associazione Imprenditori Vallo di Diano e coordinatore territoriale di Forza Italia, Salvatore Del Duca, segretario provinciale Partito Socialista, Luigi Pistone RSU CGIL dell’ASL Salerno. Le conclusioni sono state affidate al consigliere regionale del Partito Democratico Donato Pica e al primo firmatario della proposta di legge per l’indizione del referendum popolare su comune città Vallo, Carmelo Bufano, che continua nella sua incessante azione di sensibilizzazione della cittadinanza verso la necessità di una coesione totale dei diversi comuni valdianesi. L’idea nata oltre 30 anni fa da un progetto realizzato da Paolo Portoghesi con la collaborazione dell’architetto Ottavio Di Brizzi che ne fece argomento di discussione della sua tesi di laurea, fortemente sostenuta tanto da avviare il progetto di realizzazione dal Senatore Enrico Quaranta, insieme a Gerardo Ritorto, oggi diventa un’esigenza. L’importanza dell’iniziativa è stata sottolineata da tutti i relatori che, nel corso dei loro interventi, hanno spesso rimarcato le diverse sconfitte subite dai singoli comuni del territorio, spesso attenti solo a tutelare piccoli interessi locali, accentuando sempre più un già fortemente sviluppato senso di campanilismo. Una guerra tra piccoli comuni vicini cha ha portato poi a prevalere e a potenziare altri territori. Impossibile per gli intervenuti, non accennare alle diverse perdite subite dall’intero territorio nei soli ultimi 2 anni. Partendo dalla perdita del Tribunale che ha regalato sviluppo a Lagonegro, nota ancora dolente, sono state anche sottolineate le sconfitte con l’acqua la cui gestione per molti comuni è stata affidata al Consac di vallo della Lucania, nonostante il Vallo di Diano sia ricco di tale risorsa, costringendo così i Comuni di Montesano, Buonabitacolo e Sanza a battersi per mantenere la gestione del servizio, e ancora la sanità, anche questa depotenziata nel Vallo di Diano, a dispetto della sanità di vallo della Lucania. Impossibile poi non citare il turismo e l’agricoltura su cui da decenni ormai si dice di voler puntare ma che, nella realtà, poco si riesce a fare, con i terreni coltivati perlopiù da anziani, a parte rarissime eccezioni, e il turismo con le eccellenze storiche e monumentali che fanno registrare un continuo calo di presenze. Tutti casi che evidenziano come, nel Vallo di Diano, ogni risorsa o ogni sconfitta venga considerata una risorsa o una sconfitta del singolo comune. Gli interessi campanilistici prevalgono, portando i tanti piccoli comuni ad essere incapaci di difendersi da soli o di creare sviluppo da soli. Un’unica realtà e un unico pensiero porterebbero forse ad uno sviluppo omogeneo e totale.