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Sono ripartite ufficialmente ieri le prestazioni di specialistica ambulatoriale in convenzione con la sanità privata accreditata. Dopo un mese e mezzo di stop per esami diagnostici e visite specialistiche varie a causa dell’esaurimento, già da agosto, dei tetti di spesa trimestrali ovvero le risorse da dare al privato accreditato per il periodo luglio-agosto-settembre.
Una notizia, quella della ripresa, attesa da oltre 100mila over 65 che vivono con una pensione al di sotto di 800 euro al mese. ÂÂ I laboratori sono stati presi d’assalto da anziani ed esenti.ÂÂ Gli utenti hanno dovuto pagare di tasca propria l’intero importo della prestazione sanitaria richiesta o in alternativa farsi inserire nelle liste d’attesa, dai tempi biblici, delle strutture pubbliche oppure, l’altra triste scelta, era di rinunciare alle cure in attesa che fossero spendibili le impegnative. E così è stato per molti che hanno dovuto aspettare la ripresa delle prestazioni in convenzione per curarsi. Sono in tanti quelli che, a risorse esaurite, decidono di rimandare gli esami e le visite.
Ad essere colpite, manco a dirlo, sono le fasce più deboli, impossibilitate a pagare l’intero importo delle prestazioni necessarie. Per queste persone il blocco delle prestazioni sanitarie in regime convenzionato, puntuale ogni tre mesi,ÂÂ è un vero problema.
Per ogni trimestre di quest’anno è stato rispettato il trend dello stop un mese prima della naturale scadenza, da imputare alla nuova programmazione trimestrale che ha mandato in tilt il sistema. E ora si teme un nuovo stop anticipato già a novembre.
Rosa ROMANO