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Doveva essere la 13esima edizione della Festa della Cipolla ma, a ridosso dell’inizio della manifestazione, è arrivato l’annuncio dello stop dell’edizione 2019. Sospeso quindi l’evento che, sin dalla sua prima edizione, è riuscito a mettere in risalto un prodotto tipico della tradizione contadina locale raggiungendo anche l’obiettivo, fine principale degli eventi dedicati ai prodotti agroalimentari, di creare un indotto economico. Per anni evento di spicco intorno al quale è stata avviata anche una ÂÂ campagna di promozione turistica locale, l’importanza della Festa della Cipolla è stata riconosciuta anche in tutto il Vallo di Diano.
Nel 2017, dopo una irrefrenabile ascesa, arriva un primo stop della 12esima edizione. Svoltasi regolarmente nel 2018, per questa edizione, nonostante fosse già stata fissata la data gli organizzatori ne decidono la sospensione con il chiaro intento di lavorare per farla ripartire alla grande evitando, quindi, lo snaturamento e lo svilimento dell’evento. “Il lavoro volontario, intensivo e prolungato negli anni, – spiegano gli organizzatori – inevitabilmente porta allo spegnimento delle vivaci energie iniziali”. La festa della Cipolla sin dal 2006 a piccoli ma continui passi è cresciuta con momenti che si sono svolti nell’arco dell’anno partendo dalla festa di San Giuseppe quando venivano consegnate le piantine per la coltivazione delle cipolle riprendendo l’antica tradizione di oltre un secolo e mezzo fa in cui i contadini si recavano alla fiera di San Giuseppe per l’acquisto delle piantine. L’iniziale data del 15 agosto, in cui si svolgeva la festa fino all’11esima edizione, era stata scelta per rievocare la tradizione dell’acquisto degli ortaggi alla fiera di Santa Maria.
“La Festa della Cipolla – sottolineano gli organizzatori – è molto più di una sagra. Da sconosciuta alle nuove generazioni, ora la Cipolla di San Pietro sta offrendo nuovi stimoli ad agricoltori e a ristoratori, ma anche a chi opera in ambito turistico e culturale, o anche semplicemente alla crescita dell’amore per la propria terra. La sospensione di quest’anno, – spiegano – non intende porre fine né alla Festa né al percorso di valorizzazione della cipolla, ma un cammino lungo e impegnativo richiede, ogni tanto, delle pause. C’è il bisogno di ripensare gli obiettivi generali, per non avere cadute di stile, e bisogna rafforzare i fili della rete ed inserire nuove idee. Bisogna prendere consapevolezza dei limiti per poter costruire un nuovo inizio.
Anna Maria CAVA