San Pietro al Tanagro. Si punta ad una scuola media locale

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Il Comune di San Pietro al Tanagro prova ad avere una sua scuola media. È pronto ad avanzare la proposta alla Provincia di Salerno perché la inserisca nel piano di dimensionamento scolastico. Si punta a una sezione locale senza la creazione di nessun ulteriore Istituto Comprensivo.

San Pietro al Tanagro è l’unico Comune del comprensorio a non avere una scuola media; e i ragazzini ogni mattina si recano nel vicino Comune di Sant’Arsenio dove ha sede quella più vicina. Considerando la morfologia del territorio e non si tratta di lunghe distanze da dover percorrere ma la situazione attuale implica comunque di dover organizzare il trasporto mediante scuolabus. Una scuola più vicina offrirebbe ai ragazzi la necessaria formazione senza seccature per famiglie e Comune. E poi gli spazi da utilizzare sono già nelle disponibilità dell’Ente. Che chiede di ospitare tre classi dell’Istituto comprensivo scolastico di Sant’Arsenio nell’edificio scolastico di Via Grosoleia.

Venerdì, 20 settembre, è stata convocata la conferenza di ambito presso la Provincia di Salerno per il piano di dimensionamento scolastico relativo all’anno 2020/2021 e in quell’occasione sarà presentata la proposta. Che non è cattiva se si considera che nasce per venire incontro alle esigenze di tutti i soggetti coinvolti: ragazzi, famiglie e Comune stesso.  In questi casi però a contare sono i numeri, ci sono infatti dei parametri di riferimento ai fini della costituzione delle classi, e la strada più battuta nella definizione del piano di dimensionamento scolastico va spesso nella direzione degli accorpamenti piuttosto che della creazione di ulteriori classi. A parte rare eccezioni.

Ad esempio il DPR n.81 del 20 marzo 2009 stabilisce che: le classi prime delle scuole secondarie di I grado e delle relative sezioni staccate sono costituite, di norma, con non meno di 18 e non più di 27 alunni. Possono essere costituite classi, per ciascun anno di corso, con un numero di alunni inferiore ai valori minimi stabiliti, e comunque non al di sotto di 10, nelle scuole e nelle sezioni staccate funzionanti nei comuni montani, nelle piccole isole, nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche.

Rosa ROMANO

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