San Giuliano Terme, si rafforza il gemellaggio tra gli emigrati in Toscana e il Vallo di Diano

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Dalla Toscana non dimenticano i sacrifici fatti e il dolore provato nel dover lasciare la loro terra per cercare lavoro altrove. E così ogni anno Francesco Di Sarli, Michele D’Elia e a Giovanni D’Onza organizzano una festa per rafforzare il legame con la terra d’origine ossia il Vallo di Diano. Nella giornata di ieri nuovo appuntamento questa volta nel nome di San Giovanni Battista, santo protettore di Sassano per il gemellaggio instaurato tra la comunità sassanese e la comunità di emigrati in toscana che ha preso il via con la santa messa officiata da Don Otello Russo, insieme al parroco Padre Joy Xavier, parroco della Chiesa di San Giovanni Battista a Pugnano di San Giuliano Terme.

A seguire il pranzo sociale in cui la comunità proveniente dal Vallo di Diano ha condiviso il momento di socialità con i tantissimi emigrati in toscana e partiti dai diversi comuni del Vallo di Diano.. L’iniziativa è partita nel 2013, nella pizzeria di proprietà di Michele nel nome di San Cono con Francesco Di Sarli e Michele D’Elia che avevano voluto tributare un solenne ringraziamento a San Cono a seguito di un incidente stradale nel maggio 2013 con Franco che ne uscì miracolosamente illeso. dopo una sospensione di due anni, si decise di ripartire coinvolgendo nel 2016 anche Giovanni D’Onza. Ad organizzare l’evento dal Vallo di Diano Arcangelo Carrano allargando la festa anche ad altri comuni valdianesi.

Ieri la festa ha visto come protagonista il gemellaggio con San Giovanni Battista nella suggestiva location di Villa Poschi a Pugnano. Tantissimi gli ospiti presenti tra cui anche il presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Raffaele Accetta. Da Sassano, oltre a Don Otello anche Valentino Di Brizzi, quale membro del comitato festa di San Govanni Battista e nella sua veste di presidente dell’associazione imprenditori Vallo di Diano che, nel suo saluto ai tanti emigrati ha condiviso con gli organizzatori il pensiero di voler cercare di evitare una nuova migrazione dei giovani. “Siamo impegnati – ha spiegato Valentino Di Brizzi – a cercare di dare un futuro migliore ai nostri figli ma non è facile. Dobbiamo constatare che in Italia e soprattutto nel sud  si continua ad esportare eccellenze, che sono i nostri ragazzi preparati e con grandi qualità intellettive, per importare mano d’opera non qualificata”. Il taglio della torta ha suggellato un gemellaggio di allegria affetto e orgoglio di appartenenza

Anna Maria CAVA

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