Salvitelle, nel libro “Un calcio alla SLA” la storia di coraggio di Marco Scelza

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“Non sono religioso ma se qualcuno ha deciso per me un motivo ci sarà, ho una missione da compiere: sconfiggere la Sla” è la frase incisiva e forte di Marco Scelza 54 enne di Salvitelle, emigrato a Torino per motivi di lavoro, al quale 18 anni fa è stata diagnostica la Sla. Seduto sulla carrozzina con il suo MyTobii che gli consente di comunicare solo con gli occhi, nel centro sociale del suo paese, il 12 agosto scorso ha testimoniato la sua grande forza e coraggio lanciando messaggi di vita a tutti. Una serata speciale, la presentazione del suo libro: “Un calcio alla Sla. Marco Scelza: la mia storia” scritto dall’autore tramite un lettore oculare, a cura della giornalista e scrittrice torinese Gabriella Serravalle, Edizioni Ananke. Nelle prime pagine del libro c’è l’intervista a Gianluca Vialli, calciatore di fama internazionale, dal 2004 presidente della Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus. “Marco è un grande uomo, non perché lo amiamo ma perché lo è veramente” ha detto nel corso della serata il presidente della Pro Loco, Sebastiano Zirpoli. Accanto a Marco, sua moglie Carmela una: “ragazza seria ed umile” si legge nel libro. Sposati dall’86, Marco e Carmela sono legati da un amore vero che va oltre i limiti e le difficoltà imposte dalla Sla. Nel corso della presentazione, scorrendo le pagine del libro, è stata ripercorsa la vita di Marco. Emozioni intense per i presenti. Numerosi. A stento si trattenevano le lacrime. Non tutti ci sono riusciti! Breve, per l’emotività anche l’intervento del sindaco, Domenico Nunziata. Ma “il guerriero”, Marco …è riuscito ad essere un protagonista unico…a sdrammatizzare…con la spontaneità delle sue battute…i volti sorridono e le mani applaudono. C’è aria di festa! Felice coincidenza: il compleanno di Sebastiano, il figlio di Marco e Carmela. “Avrei voluto creare la famiglia perfetta, da Mulino Bianco – si legge nel libro- c’ero quasi riuscito, maledizione!” . La famiglia di Marco è esempio di fedeltà, di unione e di armonia… nonostante l’ospite indesiderato della Sla che è entrato senza bussare, ha imposto la sua presenza e non ha più varcato la soglia di casa congedandosi dalla stessa.
Lucia Giallorenzo

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