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La Procura della Repubblica di Salerno ha emesso un fermo di indiziato di delitto a carico di due cittadini pakistani, entrambi giovanissimi di 25 e 27 anni, individuati durante le operazioni di sbarco degli 896 migranti dalla nave norvegese Siem Pilot attraccata al porto di Salerno mercoledì pomeriggio. Le attività di indagine, iniziate a seguito delle operazioni di sbarco, hanno condotto ai due soggetti ritenuti i promotori del viaggio. Ad insospettire gli Agenti della Squadra Mobile di Salerno e il personale della Capitaneria di Porto sarebbero stati la cospicua somma di denaro, 3000mila euro e anche banconote in dollari, più due telefoni cellulari in possesso dei due pakistani. E’ stato disposto il fermo considerati i gravi indizi di colpevolezza, i due sono infatti accusati di aver organizzato il trasporto di stranieri su imbarcazioni di fortuna in condizioni di navigazione inumane e degradanti in quanto è stato ritenuto che il numero di persone trasportate fosse spropositato rispetto alla capienza del natante, in più i passeggeri sarebbero stati stipati e ammassati durante tutto il viaggio nel vano motore senza possibilità di movimento e ossigenazione. Dalle attività investigative è emerso che i due sarebbero inseriti in una organizzazione internazionale con base in Libia dedita permanentemente all’organizzazione di viaggi verso l’Italia su natanti inidonei ad affrontare traversate in mare. Gli inquirenti stanno anche lavorando per capire le cause del decesso della 20enne di nazionalità eritrea recuperata già priva di vita dai soccorritori. La morte, stando ai primi esami, sarebbe avvenuta per stenti. Sul corpo, infatti, non sono stati evidenziati segni di violenza. L’autopsia darà un quadro più chiaro della situazione.